Fast Life 4 è il mixtape del vaffanculo

Se quando fai un disco stai attento a certe dinamiche, alle parole da usare, agli ospiti da chiamare, alle vendite, alle classifiche, agli streaming, al brano che può andare in radio e piacere anche a un pubblico non rap addicted, Fast Life 4 è tutto il contrario di questo.
È un vaffanculo continuo. Vaffanculo a tutti quegli accessori che servono per piacere a tutti e accontentare tutti, vaffanculo al featuring che devi fare, vaffanculo a quello che devi dire e a quello che non puoi dire, vaffanculo un po’ a tutto e tutti. È un inno al rap fatto, non solo come si deve, ma come non si fa più da tempo.
Fast Life in questo senso è libertà. La stessa libertà che c’era all’inizio di questo gioco, quella di sparare rime per divertirsi senza dover pensare al politically correct, alla classifica, alle vendite, o ad altri cazzi, quella che oggi ti permette di prendere un freestyle fatto con Marracash 15 anni prima in un solaio e riproporre le stesse rime.


Ecco, ascolti Fast Life 4, vieni catapultato in questo mondo fatto di immagini crude, rime street, autocelebrazione che un po’ ti fa sentire a casa e un po’ manda a casa mezza scena italiana attuale.
Come una sorta di schiaffo collettivo e correttivo, perché c’è differenza tra essere una Ferrari e essere una 500 modificata e abbellita.

E non premi quel grilletto, non sei un blood o un crip / E puoi solo fare un balletto da rincoglionito“.

Guè non le manda a dire. Non l’ha mai fatto. Ma in Fast Life 4 non si trattiene.
Rima dopo rima, canzone dopo canzone, ti rendi conto, non solo che questa roba è per pochi, ma anche che non gliene frega un cazzo di chi può criticare una sua parola, di chi può sentirsi offeso, o di chi non capisce il senso, lui lo fa, fa questa musica perché gli brucia dentro e qui si sente proprio.
Senti proprio la differenza tra un disco ufficiale e questo mixtape, non solo per la definizione stessa di disco e di mixtape, ma proprio per l’attitudine con cui è stato pensato e creato.
Quindi, oltre alle rime e al vaffanculo mood, trovi tutti quegli artisti (o parte di loro) che hanno contribuito a rendere forte il rap in Italia. Guè rappa con tutti, lo ha sempre fatto, e lo fa anche questa volta, ma questa volta il messaggio e il valore sono diversi e in un certo senso fedeli ai Fast Life precedenti.

Questa è la nostra roba. Questo è il nostro suono. Questo è il nostro rap. Ascolti Fast Life 4 e senti esattamente questo.

Senti che c’è differenza tra il modo di rappare e di scrivere di Guè e quello di tutti i wannabe che scimiottano la triade da lui creata e resa celebre droga-soldi-figa e per chi non l’avesse ancora capito, in Fast Life 4 trova esattamente la spiegazione, una serie infinita di vaffanculo, un bel po’ di schiaffi correttivi, una lezione da imparare e ovviamente il RAP, i testi, i giochi di parole, le citazioni che caratterizzano la lirica di Guepek.

Un bel viaggio, che ti fa sorridere, sognare, andare su Google a cercare la citazione che ti è sfuggita, divertire e che soprattutto ti fa sentire a casa, al sicuro con la consapevolezza che questa roba esiste ancora, non si è estinta con i vari gang gang skrt skrt, ye ye, esiste cazzo.

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