Famoso di Sfera Ebbasta è sempre la solita lagna

Date un ghost writer a Sfera Ebbasta scrivevo a dicembre del 2018 in riferimento a Happy Birthday, che per carità è una canzoncina davvero carina, orecchiabile e che come tutte le canzoncine di Sfera ti entra in testa, ma che alla fine non ti lascia niente.

Almeno in Happy Birthday ci ha risparmiato la solita lagna del prima non avevo niente ora ho tutto che fa un po’ da fil rouge dell’intera discografia di Sfera Ebbasta che troviamo da Sfera Ebbasta quando non era ancora famoso, ma già era passato dal mangiare pasta in bianco ad andare al ristorante, fino a Famoso, disco e singolo. E sì perché ovviamente il singolo Famoso non può che raccontarci che prima era povero e ora è famoso.


E basta con la solita lagna! Sono anni che Sfera ci racconta le stesse cose. Prima mangiava solo pasta in bianco, ora va al ristorante, non era mai stato in hotel, ora gira il mondo, “da piccolo volevo solo essere famoso, oggi mi son svegliato di nuovo in un sogno, in cui entro nel negozio e compro ciò che voglio“, perché prima nel negozio non lo facevano entrare o comunque non aveva i soldi per comprarsi le cose firmate. Ha comprato casa alla mamma dopo il secondo disco, e siccome ormai siamo al terzo potrebbe anche cambiare registro, ma no ci sta dicendo quello che ci dice da tre anni a questa parte, che è riuscito ad ottenere tutto venendo dal niente. La solita celebrazione del suo percorso artistico e del cambiamento avvenuto nella sua vita, la celebrazione della fama raggiunta, come ci racconta in generale tutto l’album e in quelli precedenti. Le solite cose trite e ritrite. Di fatto cambia la base ma mai la sostanza.
E a un certo punto questo racconto che sappiamo a memoria risulta un piagnisteo.

Leggiamo un attimo il testo:

Ora che sono famoso voglion farsi la foto
Fissano la collana, fissano l’orologio
Da piccolo guardavo le scarpe in quel negozio
Mo tutte quelle che voglio le metto solo un giorno
Non mi facevano entrare manco a pagare
Mo mi devono pagare per farmi entrare
Dalle popolari fino a essere popolare
Troppo famoso, ora in giro non posso fumare

Mi chiedi come ti va, rispondo favoloso
Da piccolo volevo solo essere famoso
Oggi mi son svegliato di nuovo in un sogno
In cui entro nel negozio e compro ciò che voglio
Fuori faceva freddo e non bastava la giacca
E i problemi con quello che ti spacca la faccia
E lo capisci in fretta come gira la piazza
E finisci a cinquanta coi debiti e la pancia
Mo pasta coi ricci, lei coi capelli lisci
Con troppi gioielli addosso come fossero finti
Ho comprato casa a mamma dopo il secondo disco
Le ho detto non andrai più a pulire a casa dei ricchi

Ora che sono famoso voglion farsi la foto
Fissano la collana, fissano l’orologio
Da piccolo guardavo le scarpe in quel negozio
Mo tutte quelle che voglio le metto solo un giorno
Non mi facevano entrare manco a pagare
Mo mi devono pagare per farmi entrare
Dalle popolari fino a essere popolare
Troppo famoso, ora in giro non posso fumare


Non sono forse cose che già sapevamo?

L’unica cosa che lo salva è il saper essere talmente orecchiabile che, anche se ti ripete sempre le stesse cose, finisce per piaciucchiarti. Ma davvero puoi basare una carriera sul dirci che dal non avere nulla ora hai tutto? Evidentemente sì.

Stavo ascoltando Famoso e mi sono venuti in mente i Gazosa, magari non li conosci, erano un gruppo mezzo pop rock di fine anni ’90, hanno fatto due singoli di successo www mi piaci tu e Stai con me (Forever), dove non dicono un cazzo, ma se li ascolti li canticchi subito dopo.



Questo è un po’ l’effetto Sfera, che spero che con il soldi del quarto disco si compri un ghost writer.

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