Ernia rimane, gli altri non so

Da oggi ho deciso di ospitare Matteo Fini, autore del libro appena uscito “Mio Fratello Gue’: Storie di rap, di rapper, d’Italia”, con una serie di racconti inediti ispirati ad alcune foto recuperate dal suo archivio personale.

Il primo artista di cui Matteo ci racconta un aneddoto è Ernia.

ERNIA RIMANE, GLI ALTRI NON SO.

Ho varie foto con Ernia. Avrei sicuramente potuto sceglierne una dove sullo sfondo non ci sono i cessi pubblici della Toi Toi. Ma ho volutamente scelto quella dove ci sono i cessi pubblici della Toi Toi. Perché rappresenta perfettamente quel momento.

Oggi Ernia è uno dei rapper più in forma e desiderati nel panorama italiano. Ha avuto un successo pazzesco con l’ultimo disco e con la hit Superclassico prodotta da Zef credo sia arrivato a 5 o 6 dischi di platino. E sicuramente starà preparando qualcosa di nuovo. Chessò, un disco, un tour. Comunque qualcosa che c’entra con il rap, con la musica. Ma quel giorno no. Quel giorno Ernia non era per nulla sicuro che il rap sarebbe stato il suo futuro, che nella musica ci sarebbe stato un posto per lui, che il rapper sarebbe stato il lavoro che avrebbe fatto.

Siamo a QT8, il quartiere. La foto è scura perché ormai è sera, ma in realtà sono ore che passeggiamo tra Bonola e la montagnetta di San Siro. Ernia è giovane, ma ha già una lunga storia nel game alle spalle e io son li per tirargliela fuori tutta. Grazie a Manu, giovane collaboratrice del Magazine, abbiamo organizzato questa intervista itinerante col rapper e stanno venendo fuori centinaia di aneddoti e chicche. Ma soprattutto viene fuori il suo timore di non trovare posto nel rap game. Ci è appena rientrato. In punta di piedi. Siamo nel 2016. Lo contatto perché ho visto su Youtube il video di Vuoto, prodotto da Chris Nolan e girato da Alessandro Murdaca. Ding ding ding. Mi si drizzan le antenne. Ernia è rientrato da Londra dove si era auto esiliato dopo i drammi dell’avventura con i Troupe D’Elite. E adesso si chiede se alla gente possa sembrare un ritorno figlio del successo che stanno avendo i suoi vecchi amici. Ghali su tutti. Se lo chiede perché Ernia è un ragazzo intelligente. Acuto, attento.

L’ha dimostrato anche di recente su un palco un po’ diverso, quello del TedX. Ed è anche un’ottima penna, ma non serve che lo dica io.

Nel libro ho inserito Ernia nel capitolo “Chi rimane?” perché penso che non ne rimarranno tanti, ma Ernia è uno di questi.

Matteo “Prof” Fini

Autore di “Mio Fratello Gue’: Storie di rap, di rapper, d’Italia”.

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