È inutile gridare al plagio

L’anno scorso sotto accusa di plagio è stata la canzone di Ermal Meta, quest’anno è stata la volta di Achille Lauro. In entrambi i casi a sganciare la bomba non è stato uno dei numerosi giornalisti accreditati al Festival. Per Ermal Meta a dare la notizia fu infatti un sito amatoriale, per Achille Lauro un tweet di Frankie Hi Nrg.

 

 

Possiamo parlare del livello artistico di Rolls Royce, dell’interpretazione, della performance, del testo, possiamo anche dire che somiglia a 1979 degli Smashing Pumpkins, ma che senso ha ora gridare al plagio? C’è una direzione artistica che governa il Festival di Sanremo, che sceglie i big da mettere in gara, ci sono tantissimi giornalisti che hanno ascoltato tutte le canzoni in anteprima e nessuno ha detto niente, perché se qualcuno avesse messo la pulce nell’orecchio prima dell’inizio del Festival, ieri sera Achille Lauro non si sarebbe esibito. A questo punto cosa serve battere la notizia? Solo perché FA notizia? Solo per creare scalpore? Solo perché ogni edizione del Festival ha bisogno del suo caso plagio? Se Rolls Royce è stato copiato da 1979 perché nessuno l’ha detto prima? Forse chi ascolta i brani da mettere in gara non presta attenzione, forse non è un esperto musicale o forse è un gioco voluto e messo in atto appositamente per creare scandalo. Magari invece nessuno se ne è accorto e nessuno avrebbe dovuto accorgersene. Sembra che ci sia sempre bisogno che qualcuno sganci una bomba e crei un caso mediatico e gli altri poi lo seguino a ruota scrivendo tutti più o meno le stesse cose.

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