Dr. Cream, il Ruben Sosa dei producer italiani

Se pensiamo alle sonorità odierne, non possiamo tenere conto di quanto il lavoro e il genio dei produttori siano determinanti per segnare la riuscita di un pezzo e dettare nuove mode e tendenze. Uno dei più innovativi é sicuramente Dr. Cream, soprannominato da Quentin40 Ruben Sosa, perché proprio come il calciatore uruguayano é un fuori classe, un allenatore che sa dare le dritte giuste ai suoi giocatori e dirigere egregiamente il gioco. Così come Dr. Cream che con le sue basi, la sua innata vena artistica e il suo sperimentatore territori e suoni sempre nuovi, dirige ogni artista con cui collabora, contribuendo a rendere ogni pezzo una hit.

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Quali sono le tue influenze musicali?

“Da quando ero piccolo dentro casa cè sempre stata tanta musica, sono cresciuto con Celentano, Mina, Mango, Patty Pravo, Tiromancino. Più avanti, all’età di 13-14, iniziai a sentire System of a Down, Linkin Park, Blink 182, Marylin Manson, Slip Knot, per poi iniziare a masticare le sonorità Tehcno, FrenchCore e Dance dagli Stunned Guys a Dj Emix e Gigi D’Agostino. A 15 entrai in palla veramente col Rap, prima americano dai classici come Run di G.Killa, ai brani da Club come Right Thurr di Chingy, fino a scoprire i Club Dogo che mi hanno fatto appassionare al Rap Italiano. Anche adesso mi piace ascoltare dalla musica Italiana anni ’60 alla più sconosciuta fino alle hit mondiali, insomma una bella macedonia”.

Da cosa trai ispirazione per i tuoi beat?

“Sono momenti, attimi, situazioni. Io suono dappertutto: sul treno, in bagno, per strada, in macchina, traggo ispirazione anche dal rumore delle porte del treno che si aprono e chiudono. Per dire, le basi di Luna Pie e Scusa Ma, sono state entrambe concepite lo stesso giorno nel giro di 3 ore sul treno Milano Centrale – Roma Termini il primo giorno che tornammo da Milano dopo avere conosciuto il nostro manager Ale PuntoeBasta, mio e di Quentin, con la consapevolezza che la nostra vita stava cambiando“.

La vostra più grande hit é sicuramente Thoiry, com’è nato quel pezzo?

“Eravamo tutti e tre in studio ( Io, Quentin e Puritano), l’dea nacque naturale, in modo molto spontaneo, le parole tagliate Quentin le aveva già usate ma con questa formula ha spiazzato anche me. Fare la base con un’idea cosi forte è stato semplice, mischiando sonorità House alle sonorità africane, diciamo un’AfroTrapHouse, comunque ha funzionato“.

E Bomber Ve?

“Bomber Ve insieme a Puritano e Joe Sfré riprende molto lo stile Thoiry ma con un suono più classic. Una delle tracce che anche live rende molto”.

Come lavori con Quentin40? Scrive i testi e poi crei il beat, viceversa o nascono insieme?

“Inizialmente il nostro lavoro partiva come il classico lavoro producer/rapper, io suono lui scrive o viceversa, lui veniva con un’idea e io producevo. Col passare del tempo il nostro lavoro è diventato a 4 mani, o anche partendo da un’idea di musica di Vittorio (Q40) o viceversa, e si crea tutt’altra atmosfera. Non ci sono limiti alla produzione di una strumentale, se l’idea è forte si fa!”

Ultimamente dopo Giovane1 state esplorando nuovi territori, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?

“Ehh…………silenzio stampa su questa domanda”.

Com’è stato il palco del Wind Sumner Festival? E il palco che più di tutti ti é rimasto nel cuore?

“Sicuramente un’esperienza indimenticabile e molto importante, ma ci sono stati anche altri palchi più grandi o meno che emozionano allo stesso modo. Vedi, ogni live è un’emozione diversa, ma noi sia davanti a 200 persone che davanti a 4 mila mettiamo lo stesso impegno, voglia e amore per la gente sotto il palco e per la musica“.

Ti aspettavi il successo che ha avuto Thoiry?

“Il pezzo era forte e già col video originale (diretto da Nino Villani), in zona il pezzo iniziava a girare fino a che arrivó nelle discoteche di tutta Italia anche grazie a producer e Dj come Don Joe, il primo a mettere Thoiry alle aperture dei concerti e dei dj set quando il brano ancora aveva neanche 20.000 visite se non di meno”.

Com’è stato lavorare con Gué Pequeno e Young Rame?

“Con Rame si è stabilito un ottimo rapporto umano e abbiamo prodotto in poche settimane alcune tracce che poi vennero proposte a Gué. La scelta é stata Suburra e poi quello che viene dopo lo sapete tutti. Devo dire che per me aver condiviso un brano con Gué Pequeno è stata una grandissima emozione e soddisfazione, dato che il primo cd che rimediai (shhh! non si dice) pirata da un amico, fu MI FIST. Ecco, lì capì che anche il rap italiano era fico e da lì mi si aprí un mondo nuovo… SUBURRA SUBURRA SUBURRA !!!

Come sono nate, invece, le tracce con Puritano e Joe Sfré?

“Con Puritano abbiamo mischiato molto le sue influenze musicali e quelle del fratello, nonché anche chitarrista, Dave Ross, quindi un bel mix tra rap e Rock Metal, fino a musica più leggera.
1Up FLow di Joe, invece, è stato concepito come brano per far muovere il culo alla gente e con le sonorità sempre un po’ House, con sub a manetta e un po’ africane con bonghi e conga, il tutto mischiato con suoni di Videogame”.

Qual è la tua traccia preferita tra tutte quelle che hai prodotto?

“Producendo da anni ormai non so darti una mia traccia preferita….forse ancora deve uscire…chissà!”

Come vedi la scena romana?

“A Roma c’è sempre stato un gran movimento e qualche anno fa c’erano più situazioni e realtà che ora non ci sono più o che si sono sciolte, facendo perdere tutta quella serie di eventi e serate che oramai scarseggiano.. Ma la scena romana è sempre al top e lo sta ancora dimostrando anche nelle classifiche Italiane”.

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[foto di Maria Catalano]

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