Dissing tra Gemitaiz e Salvini

Il rap non era diventato apolitico? Era da tempo, forse da Frankie Hi Enrg, che un rapper non si schierava così apertamente su fatti di politica attaccando apertamente un politico. Se il nuovo indie rappresentato da Calcutta, Carl Brave e via dicendo é palesemente schierato a sinistra, dell’orientamento politico dei rapper sappiamo ben poco, se non mere supposizioni.

Gemitaiz ieri ha detto la sua in merito alla decisione di Salvini di non far entrare altri immigrati nel nostro Paese. Prima con post su Facebook e poi tramite Instagram coniando l’hashtag #fuckracism.

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Pronti e violenti i commenti e le accuse ricevute dal rapper da parte di chi non la pensa come lui, sono volati insulti, anche pesanti. Schierarsi così apertamente, soprattutto quando si tratta di politica, non é mai facile. Lo stesso Salvini, venuto a conoscenza del post di Gemitaiz ha risposto chiedendosi chi sia questo Gemitaiz.

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Il rap, come dice Gemitaiz nelle sue Instagram stories, é una musica di protesta e deve far sentire la sua voce e allora perché é stato così criticato e attaccato? Per l’idea politica non condivisa o per essersi esposto? In Italia non siamo abituati al political rap, non abbiamo vissuto quel periodo storico tipico degli USA in cui i Public Enemy facevano intere battaglie politiche, in Italia siamo anche poco interessati alla politica, a quello che succede, ce ne frega poco e raramente ci schieriamo apertamente se non per lamentarci occasionalmente su Facebook. Gemitaiz ha voluto dire la sua su una questione che non lo trova d’accordo e come sempre accade a chi si espone ne ha subito le conseguenze, ma lui se ne frega e va avanti con la sua battaglia social.

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