Dico no grazie alle conferenze stampa

Una delle incombenze di chi scrive di rap sono sicuramente le numerose conferenze stampa organizzate per le uscite dei vari dischi. In questo periodo stanno uscendo album come lumache dopo una giornata di pioggia e gli inviti sono numerosi, io cerco sempre con abile destrezza di declinarli a meno che l’artista in questione non sia uno che mi piace particolarmente, come nel caso di Noyz o che abbia curiosità di conoscere come nel caso di Mike Highsnob.

La realtà è che sono una grandissima perdita di tempo. Immaginate 20 giornalisti delle più disparate testate online e non, tutti seduti a un tavolo come i cavalieri della tavola rotonda, con a capo tavola l’artista che racconta il suo disco. Abbiamo la possibilità di fare più o meno una domanda ciascuno, tutti ascoltiamo le stesse domande e le stesse risposte e tutti abbiamo una data precisa per la pubblicazione dei nostri articoli, nei quali i contenuti per forza di cose sono più o meno gli stessi. E’ una prassi totalmente inutile. A fine conferenza stampa ci sono le interviste singole, per le quali spesso devi aspettare anche un paio d’ore, come è successo a me settimana scorsa con Highsnob, per poi fare un’intervista sotto la supervisione del manager/addetto stampa che prontamente, minuti contati e cronometro alla mano, ti dice quanto tempo hai a disposizione, cosa puoi chiedere e cosa no e nel caso il discorso devi ti dice “questo non scriverlo”. Grazie, lo so anche io che se l’artista dissa un collega in via confidenziale, non lo devo scrivere. L’unica nota positiva sono i rinfreschi e i dischi gratis.

Quasi sempre, perchè Warner sta diventando scaltra in questo e organizza interviste singole parecchio tempo prima dall’uscita del disco. Ti manda il file digitale in ascolto come fanno tutti, ma l’intervista viene fatta talmente in anticipo che ovviamente non ti regala neanche il disco. Mi è già capitato tre volte: con Ensi a fine luglio, con Mr. Rain a gennaio e ieri con Cromo. Interviste brevi di 15 minuti circa e niente disco. Certo, ci sono artisti per cui vale la pena scendere a certi compromessi e che fa sempre piacere conoscere e incontrare e ci sono situazioni alle quali non puoi dire no, perchè alla fine, anche se sono nel gioco da tempo, sto giocando da sola ora senza il supporto di nessuno alle spalle, tanto meno di un nome forte e conosciuto. Mi fa piacere mi invitino sempre e sempre più spesso, avere la loro stima e fiducia, sedermi al tavolo con tanti colleghi giornalisti e portare avanti il nome di REBEL, ma certi incontri li trovo inutili.

Ieri sono stata in Warner a intervistare Cromo, 19 anni, un ragazzo carino da matti nei modi di fare e un artista che stimo molto. L’ho conosciuto più di anno fa quando era appena entrato in Dogozilla e aveva aperto il concerto di Vegas Jones ai Magazzini Generali di Milano con la sua ‘Cromitiloco’, ne rimasi affascinata e da allora non ho mai smesso di seguirlo. Era la seconda volta che lo intervistavo e quando me l’hanno proposto non ho potuto dire no. Ma alla conferenza di oggi organizzata per l’uscita del disco di Jonny Scandal ho detto no grazie. Ne ho già una domani per l’evento The Golden Cage organizzato da Jake La Furia e affrontarne anche una oggi sarebbe stato troppo, anche perchè Jonny Scandal non rientra nella fascia di artisti che seguo o che mi piacciono particolarmente.

C’è una cosa, però, che mi fa ridere dei miei colleghi, ex colleghi in questo caso. Ieri è stato diffuso il comunicato stampa con la tracklist del nuovo disco di Cromo, ‘Oro Cromato’, loro non sono stati invitati a fare l’intervista, ma noncuranti hanno meticolosamente copiato e incollato la mail, come fanno sempre giusto per dare due info inutili in più sul loro sito. Questa è un po’ la pochezza dei magazine online di settore.

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