Da Apple a Nike: i brand che hanno limitato vendite e servizi in Russia

La scelta della Russia di occupare il territorio ucraino non è stato visto di buon occhio da numerosi e importanti marchi. Nike, Apple e BMW sono alcune delle aziende internazionali che hanno bloccato la vendita sul territorio russo.

Le grandi catene di negozi in Polonia, come Biedronka, Carrefour, ?abka e Rossmann stanno rimuovendo dagli scaffali i prodotti bielorussi e russi.

Nei giorni precedenti anche BP-Shell, Fede, UPS, DHL, Disney, Sony, Warner Bros, Netflix, Harley, GM, Wolkswagen, Volvo,
Visa-Mastercard hanno bloccato i rapporti commerciali con il mercato russo.

Una serie di marchi di alto profilo si sono ritirati dalla Russia negli ultimi giorni, tra cui studi cinematografici, case automobilistiche e aziende tecnologiche.

Google ha rimosso gli editori finanziati dallo stato russo come RT dalle sue funzionalità.

Le app di mobile banking russe, come l’app russa VTB Bank, potrebbero presto non funzionare completamente sui dispositivi che utilizzano il sistema operativo iOS di Apple, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa RIA.

APPLE

Apple è una delle aziende che ha deciso di fermare tutte le vendite di prodotti in Russia.

Il gigante tecnologico ha dichiarato in una nota di essere “profondamente preoccupato” per l’invasione russa e di essere vicino a coloro che “soffrono a causa della violenza”.

Anche Apple Pay e altri servizi come Apple Maps sono stati limitati in Russia.

GOOGLE

Google ha limitato le società di notizie finanziate dal governo russo da strumenti pubblicitari e alcune funzionalità su YouTube.

Ci impegniamo a rispettare tutti i requisiti delle sanzioni e continuiamo a monitorare le ultime linee guida“, ha scritto la società in una nota.

Google aveva anche detto alla BBC che Google Pay era stato limitato in Russia per coloro che utilizzavano banche sanzionate, ma attualmente Google Pay è ancora attivo sul territorio russo.

Ha inoltre affermato che “la maggior parte dei nostri servizi (come Search, Maps e YouTube) rimangono attualmente disponibili in Russia, continuando a fornire accesso a informazioni e prospettive globali“.

NETFLIX

Dopo Disney e Warner Bros che ha bloccato l’uscita di The Batman in Russia, anche Netflix si schiera al fianco del popolo ucraino bloccando tutti i nuovi progetti russi.

C’erano in cantiere quattro film originali russi e una serie tv thriller poliziesca diretta da Dasha Zhuk, che è stata sospesa durante le riprese: “Una fonte vicina a Netflix ha affermto che la società sta valutando l’impatto degli eventi attuali” si legge sul sito Variety.

Netflix ha sospeso il servizio in Russia.

Il mondo del cinema e della tv sta escludendo a poco a poco la Russia, già esclusa dall’Eurovision 2022, dal Festival di Cannes, dai Mondiali di calcio, dal Glasgow Film Festival in Scozia che ha ritirato i titoli russi di quest’anno e persino la Mostra d’arte Biennale a Venezia ha eliminato il padiglione russo.

NIKE

Nike ha deciso vietare le vendite online in Russia per tutto il tempo in cui Vladimir Putin continuerà ad attaccare l’Ucraina.

Per il momento il colosso dello sportswear non ha commentato il conflitto, ma i clienti russi non sono più in grado di ordinare i suoi prodotti online.

Un membro del parlamento ucraino, Lesia Vsylenko, ha twittato che la mossa di Nike è stata un ottimo esempio di come le aziende private possano imporre sanzioni contro la Russia.

ADIDAS

Adidas ha sospeso tutti i suoi rapporti con la Federcalcio russa in seguito all’invasione dell’Ucraina e all’esclusione delle squadre russe dal calcio internazionale.

Il colosso tedesco segue quindi le decisioni della FIFA e della UEFA che hanno deciso di sospendere tutte le squadre russe, siano esse rappresentative nazionali o squadre di club, dalla partecipazione alle competizioni FIFA e UEFA. E così, dopo Apple, Google, Ford, Harley-Davidson, Nike, Universal Pictures, Warner Bros, The Walt Disney Company e Netflix, anche Adidas sospende tutte le sue relazioni e i suoi accordi commerciali con Mosca.

SPOTIFY

Spotify ha deciso di chiudere a tempo indeterminato il suo ufficio in Russia.

Siamo profondamente scioccati e rattristati” ha detto un portavoce di Spotify. “La nostra priorità nell’ultima settimana è stata la sicurezza dei nostri dipendenti. Ma anche garantire che Spotifty continui a servire come un’importante fonte di notizie globali e regionali in un momento in cui l’accesso alle informazioni è più importante che mai”.

Spotify ha inoltre limitato i contenuti gestiti e di proprietà dei media russi affiliati allo Stato. Il servizio ha infatti rimosso tutti i contenuti di RT, canale televisivo russo, e Sputnik, agenzia di stampa, dalla piattaforma sia in UE che in altri mercati, ma non disabiliterà il suo servizio in Russia.

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