Per Cristiana Capotondi se un ragazzo considera la donna un oggetto è colpa della trap

L’attrice Cristiana Capotondi nel corso della sua carriera ha interpretato spesso donne vittime di violenza. Lo ha fatto nel film Io ci sono, storia vera dell’avvocatessa sfigurata dall’acido Lucia Annibali, e anche nel 2020 in Nome di donna, dove interpretava il ruolo di una lavoratrice molestata sessualmente dal proprio datore di lavoro. Cristiana Capotondi è sempre stata vicina alle donne vittime di violenza, ma in diretta su LA7 l’ha sparata grossa. L’argomento era l’omicidio di Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni uccisa brutalmente dall’ex fidanzato, Filippo Turetta. Nel commentare questa vicenda che ha sconvolto tutti, l’attrice a un certo punto tira in ballo la trap.

Avete ascoltato la musica trap? L’ascoltano gli adolescenti e la donna nella musica trap è trattata in quel modo. E di che ci stupiamo se un giovane di 22 anni considera una donna di 22 anni un oggetto tale per cui io ti tolgo la vita?

Quindi se un ragazzo uccide una ragazza è colpa della musica trap. Non fa una piega. È un po’ come dire che se tuo figlio spaccia è colpa di Sfera Ebbasta. Ma di cosa stiamo parlando?? Ancora una volta si dà la colpa alla musica trap. Se i ragazzi si drogano, spacciano, rubano, commettono atti violenti, se esistono le baby gang è sempre colpa della musica trap. E ormai questa storia va avanti da anni. Non sarebbe meglio considerare la musica trap per quello che è? Musica e basta. E considerare i delinquenti per quello che sono? Delinquenti e basta. Non ha senso ed è profondamente sbagliato è ingiusto attribuire a un genere musicale un potere e una colpa che oggettivamente non ha.

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