Cosa succede durante i live?

Tutti siamo andati ad almeno un concerto in vita nostra, abbiamo fatto ore e ore di coda per aggiudicarci un posto in prima fila, per stare in transenna, proprio lì davanti ai nostri idoli. Abbiamo speso soldi, magari la paghetta settimanale per poter essere lì, per poter vedere il nostro rapper preferito dal vivo, vederlo magari passare dal backstage e abbiamo invidiato almeno una volta le persone che hanno la possibilità di assistere ai concerti da postazioni privilegiate o di poter stare insieme agli artisti.

Soprattutto a Milano, dove si concentra l’intera scena rap italiana, almeno il 40 per cento delle persone che vanno ai concerti non pagano il biglietto, entrano in accredito perchè sono amici di.. e si sa che alla fine sono tutti amici di.. La zona riservata alla stampa è spesso super affollata da persone che non fanno parte della stampa ma che come detto prima sono amici di.., questo crea il caos e spesso ci sono più persone nelle aree vip che in pista. Il risultato è che nelle suddette aree siamo più accalcati che in transenna. La maggior parte della gente è lì solo per far presenza, per dire e far vedere sui social che io c’ero, perchè io conto. Questo va sempre a discapito degli artisti, perchè va da sè che se su 200 persone 150 sono amici di e gli altri giornalisti, ovvero quelli che il giorno dopo dovrebbero scrivere un articolo sul concerto, di articoli il giorno dopo ne escono ben pochi. La sicurezza è sempre attenta e presente a far passare solo quelli con il braccialetto del colore adeguato, talmente ligia al dovere che al concerto di Marra e Fibra di tre anni fa ai Giardini Pubblici di Milano, ha fatto entrare in backstage decine di amici di, ma ha bloccato i genitori di Marracash perchè non avevano il braccialetto. Una delle cose più divertenti é quando arrivano alcuni artisti che devono fare l’ospitata sul palco del collega/amico e attraversano il backstage incapucciati e più scortati e blindati di Madonna in centro a Roma. E appena finito il loro featuring on stage scappano altrettanto scortati e blindati. In genere nei backstage oltre agli amici di, ci sono gli addetti ai lavori, non c’è bisogno di co tanta scorta. Di fronte a questo vippismo, ho visto Marracash arrivare una mattina in centro a Milano alla conferenza stampa del Red Bull Culture Clash da solo, in totale autonomia, si é fermato davanti noi addetti stampa in tutta tranquillità e pace a fumarsi un sigaretta prima di entrare, senza scene da vip hollywoodiano. Uno dei più scortati in questo sicuramente Gué Pequeno, che anche in situazioni di backstage, il suo entourage concede due scatti veloci ai poveri fotografi che sono lì pagati per immortalarlo.

La cosa più paradossale si raggiunge ai party privati. Sono talmente privati che vengono invitati 50 vip, chiusi in un privè, accalcati tra loro e la pista resta vuota. Il dj suona davanti a una pista vuota e a un privè affollato, una situazione ridicola e paradossale. Va  bene tenere separati i vip dal pubblico, ma almeno quando un pubblico c’è, non quando ci sono solo vip.

Ma cosa succede nei backstage? Assolutamente niente di che, gli artisti bevono, fumano, parlano tra loro e poi salgono sul palco. Vi dico questo perchè sono persone assolutamente normali, come tutti noi, non sono miti alla David Bowie o Kanye West, sono ragazzi normali, alcuni più spocchiosi di altri, ma comunque normali che di lavoro fanno i rapper, nè più e nè meno. E qui torno a citare le parole del mio saggio amico Wad: amate la musica e non gli artisti.

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