Cosa c’è di male nell’evento organizzato da Shiva in Piazza Scala a Milano?

Io davvero non capisco.

Praticamente ogni giorno a Milano ci sono manifestazioni, cortei, più o meno pacifici, strade chiuse al traffico e bloccate, ma ogni volta che un rapper organizza una sorta di evento in strada per incontrare i fan e regalare loro dei gadget puntualmente scoppia la polemica.

Ogni volta, il giorno dopo, si leggono titoli del tipo “strade bloccate per il rapper x, caos tra le vie di Milano”, “centinaia di ragazzi invadono le strade”, e quindi?

Davvero, l’unica cosa che penso è e quindi?

È così assurdo?

Andiamo con ordine, Shiva ha lanciato un invito ai suoi fan “alle 16:00 in piazza della Scala a Milano”, ovviamente sono accorsi in molti. Lì hanno trovato un pick up con a bordo lo staff di Shiva che regalava ai presenti dei gadget. I ragazzi hanno seguito correndo la macchina per il percorso, che evidentemente era stato concordato con i dovuti permessi.

Eppure questo oggi è soggetto a critiche.

Si dice addirittura che uno dei membri dello staff di Shiva abbia ricevuto una diffida dalla Questura.

A me onestamente, senza voler entrare nel merito, sembra sempre la stessa storia. Se a organizzare un raduno di questo tipo è un rapper, dà fastidio. Crea caos e problemi al traffico. Come se leggessi articoli e notizie già letti.

Tanto che Shiva ha spiegato cosa è successo nelle sue Instagram stories, sottolineando il fatto che lui non era presente per contenere la folla e che questi eventi creano sempre disagi, non perché effettivamente succeda qualcosa di pericoloso o violento, ma perché danno fastidio.

Ed è vero. Danno fastidio. Non si sa perché, ma danno fastidio. Il rap dà fastidio, i ragazzi che partecipano a un evento e si sentono parte di qualcosa danno fastidio. Perché a organizzarlo è un rapper, che scrive testi espliciti e che quindi inneggia a droga e violenza. Ma davvero? Ancora?

Tutto questo onestamente mi fa sempre un po’ ridere, un po’ perché i veri problemi sono altri, un po’ perché puntare il dito contro un genere musicale senza conoscerlo e poi servissi di esso per riempire manifestazioni musicali varie e intervistare gli artisti per qualche click in più è davvero becero.

Prima di sparare sentenze e giudizi le cose andrebbero conosciute e capite.

Ma nel mondo del giornalismo italiano non è quasi mai così, ci si indigna, e poi ci si serve di quello che prima ha indignato.

Il discorso di Shiva è più che sensato, ma mi permetto di fare giusto due appunti.

Come fa a dire di essere limitato dalle rime nell’esprimere concetti, quando con le rime ci sono rapper che da sempre hanno parlato di argomenti seri come la libertà e l’oppressione, la politica, la critica sociale, la morte e via dicendo? Forse non sa come farlo…

E due, dice che certe persone non scavano nei suoi testi, ma come? Se dice sempre le stesse cose e se anche i brani love sembrano usciti dai Baci Perugina?

Lascia un commento