Con Lazza il rap ha trionfato al Festival di Sanremo

Sono anni che il rap è più o meno presente al Festival di Sanremo, ma quest’anno, per la prima volta, è stato apprezzato anche dal grande pubblico e da buona parte della critica. E il merito è in gran parte di Lazza, ma non solo.

Lazza ha portato una canzone, che avrebbe tranquillamente potuto far parte della tracklist di Sirio, una canzone delle sue, senza doversi per forza snaturare o adattare al contesto. E ha vinto. Non nel senso letterale della parola, perché purtroppo è arrivato secondo, ma ha vinto perché ha portato l’hip hop al Festival di Sanremo e lo ha fatto arrivare al secondo posto. Non solo, in molti hanno apprezzato Cenere, anche persone che probabilmente fino a 5 giorni fa non conoscevano Lazza, o lo avevano solo sentito nominare dai figli o nipoti. Ora tutti conoscono Lazza e forse capiscono perché Sirio è stato il disco più venduto del 2022. Resta un po’ di amaro in bocca, però, perché avremmo voluto che fosse lui a rappresentare la musica italiana all’Eurovision Song Contest, perché indubbiamente avrebbe rappresentato quella che è la musica più ascoltata in Italia.

Ma Lazza non è stato l’unico ad aver portato il rap a Sanremo.

Mai come quest’anno, i rapper sono stati presenti e soprattutto loro stessi. Basti pensare a Salmo, che ospite sulla Costa Smeralda ha cantato Russel Crowe e 90 Min.

Al freestyle di Fedez, altro grande momento rap.

A Guè, che ci ha portati direttamente nei primi anni 2000.

Tutte esibizioni che non avremmo mai pensato di vedere al Festival di Sanremo e in diretta su Rai Uno.

Grande Amadeus che ha lasciato carta bianca a questi artisti e non ha voluto adattare il rap a quel contesto e renderlo adatto alle famiglie.

E come possiamo non citare gli Articolo 31?

Gli scratch di Dj Jad, quel “Giorgia legalizzala”, Ohi Maria cantata al Festival di Sanremo: POESIA PURA.

E infine Don Joe. Chi avrebbe mai immaginato di sentire Do-Do-Do-Do-Don Joe al Festival di Sanremo? Beh, quest’anno abbiamo sentito anche questo. Ed è stato incredibile.

Un grande passo avanti per il rap italiano, che per troppo tempo è stato relegato come genere di serie B, o ha dovuto suo malgrado adattarsi per far parte di certi contesti. Ora, finalmente, è al pari di tutti gli altri generi.

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