Come sta andando il Festival?

Siamo sopravvissuti con estrema fatica a ben tre puntate del Festival di Sanremo, ne mancano solo due e speriamo di farcela. Benigni ce lo siamo tolto dai cosiddetti, Tiziano Ferro, dopo Mia Martini e Massimo Ranieri, ha fatto fuori anche Fiorello, Elettra Lamborghini dovrà cantare per altre due volte e abbiamo altri due look di Achille Lauro. Avete notato che ormai Amadeus suda freddo quando Lauro scende la scalinata?

 

Il rap al Festival può fare grandi cose e non solo figure di merda, Rancore ci ha regalato due grandissime esibizioni, forse le migliori, Anastasio se l’è cavata benissimo, Junior Cally un po’ meno e la Lamborghini ci ha dato la conferma di non saper cantare, ma almeno il lato B è a posto, tutto fasciato negli abiti gentilmente offerti da Marinella Spose.

Non capisco, tutti si vestono Gucci, Versace, Dolce e Gabbana e chi più ne ha più ne metta, lei con abiti da Il boss delle cerimonie o abito da sposa cercasi. E perché poi Fausto Puglisi ha rivestito Myss Keta con quelle mise da secco nero della spazzatura? Lei dà i voti ai look. Lei…

 

Ma non ho neanche capito i canotti al posto delle labbra di Ornella Vanoni, i capelli tinti di Massimo Ranieri e Roberto Benigni, per fortuna Fiorello ha esibito un dignitosissimo sale e pepe. Meglio naturali che ken.

Ci sono cantanti che sono passati inosservati o già nel dimenticatoio. È difficile stare dietro a tutti, ma ieri grazie alla serata duetti abbiamo vissuto grandi momenti.

Il momento nostalgia lo abbiamo avuto con i ricchi e poveri e con Fausto Leali e Michele Zarrillo. Junior Cally e i Viito vanno al massimo, ma anche fuori tempo. Arisa urla con Masini, più che Marco Masini e Arisa erano Arisa e l’accompagnamento di Marco Masini. Il karaoke di Levante con Francesca Michielin e Maria Antonietta – Si può dare di più è stato battuto da quello dei Pinguini Tattici Nucleari con ben 8 brani. Abbiamo avuto un po’ di High school musical con Ana Mena e Riki e un po’ di Non è la rai con Myss Keta e Elettra Lamborghini. La voce pazzesca di Raphael Gualazzi e l’ottima esibizione di Elodie ci hanno riportato al motivo perché eravamo su Rai Uno: è il festival della canzone italiana, non il circo di Moira Orfei.

E poi il trasformismo. Se Achille Lauro si è vestito da Ziggy Stardust, Giordana Angi ha deciso di emulare anche anche visivamente Mia Martini, indossando un abito pressoché identico a quello indossato da Mimì nel 1982, una scelta fuori luogo. Nina Zilli sembrava la versione de’ noi altri di Lady Gaga e Gabbani si è portato avanti con il carnevale travestendosi da astronauta.

Rita Pavone e Amedeo Minghi ci hanno portato l’old school, Morgan e Bugo il caos, Piero Pelù il lutto al braccio e Little Tony, Tosca una voce incredibile, Irene Grandi un’esecuzione ben bilanciata senza troppi picchi, Enrico Nigiotti un’interpretazione scadente, Paolo Jannacci ha reso un ottimo omaggio al padre e Le Vibrazioni un ottimo arrangiamento strumentale. La vera sorpresa è stato Diotato che finalmente si libera e si dimena sul palco, trasudando freschezza e allegria grazie anche alla pregevole presenza di Nina Zilli.

 

Stasera dovrebbe andare più liscia, la scaletta è tosta, sarà tutto molto lento come al solito, si esibiranno Ghali e Dua Lipa che canterà per la prima volta in Italia DON’T START NOWil primo singolo estratto da FUTURE NOSTALGIA, il nuovo album in uscita il 3 aprile .

 

 

 

 

Lascia un commento