Come se l’è cavata Myss Keta all’Altro Festival?
Portare Myss Keta a quello che un tempo era il dopo Festival e che oggi è l’altro Festival era una mossa azzardata, ma spinta dalla popolarità raggiunta dalla cantante. È passata immune nelle polemiche che hanno travolto il Festival in queste settimane, pure quelle che insinuavano che la sua presenza fosse inedeguata. Sulla scia del processo ai testi di Junior Cally c’è stato chi ha provato a dire che anche quelli di Myss Keta non sono da meno, ma nessuno ha cavalcato quell’onda, chissà perché. Ieri sera Myss Keta è risultata impacciata, quasi forzata, con la sua voce da telefonista a luci rosse, mentre dava i voti agli artisti in gara per i look sfoggiati. Un momento che non sembrava soddisfare le aspettative di chi da lei si sarebbe aspettato di più. Più esuberanza, più brio, più trash e invece sembrava quasi una ragazzina impacciata.
La sua performance nella quale ha voluto rendere omaggio, a modo suo, alle canzoni degli anni ’50 e ’60 è stata davvero pessima, persino per lei. Non era trash, né ironica, né divertente, né tantomeno dissacrante, solo orrenda. E mi stupisce che i benpensanti oggi continuino a puntare il dito contro Junior Cally e l’outfit di Achille Lauro, ma non dicano niente su questa specie di “omaggio” di Myss Keta.
Per fortuna che lo show va in onda molto tardi e per fortuna che c’è Savino. Almeno per quanto riguarda la prima puntata Myss Keta è stata una grossa delusione, speriamo ingrani da stasera in avanti.