Come il rap influenza il linguaggio

Il rap cambia il linguaggio di intere generazioni, termini come Bella zio, bella raga, vai tra, fra, trankilo, gafi, e via dicendo, sono entrati ufficialmente nel nostro gergo quotidiano ascoltamdo i Dogo e Fabri Fibra principalmente. Modi di dire che, nonostante il rap si sia notevolmente evoluto in questi anni, non sono mai passati di moda contagiando intere geberazioni.

Oggi sono stati introdotti nuovi modi di parlare i cui fautori possono essere Lazza con le sue parole dette al riocontra e sicuramente Quentin40 con le parole spezzatino.

Giro a pie’ ma non è sopra il cie’ che voglio un aeropla’ / Bimba attacca, lascia pe’ / “Roma è bella” dice il re / Culo sopra un Alita’ / Quando la manda mon frére Ruben Sosa / Non tengo i piedi per te’ / Cose, cose nelle ta’ / Nella mia Spri’ / Cucaracha nella sca’ / Frate’ sembra Thoiry

Questo è lo slang di Quentin40, un modo originale per distinguersi dagli altri e per colpire nel modo più diretto possibile l’ascoltatore e influenzare il suo linguaggio quotidiano.

Quello che però accomuna la nuova scuola trap é l’aver, volontariamente o meno, preso le distanze dal modello americano al quale intere generazioni di rapper nostrani si sono ispirate per anni, in favore dei colleghi francesi. Dal suono al modo di affrontare il beat quasi tutto ricorda la Francia. Quentin40 stesso ha poco a che fare con il modello americano attuale, lui é molto più vicino a quello francese. É come, però, se non avessimo un epos proprio, come se dovessimo prendere sempre spunto da altri paesi e da altri modi di fare musica, che siano gli USA o la più vicina Francia.

Al di là delle influenze musicali, quello che resta é il gergo. Un artista può dore di avercela fatta quando con un suo pezzo riesce a entrare nella testa dell’ascoltatore al punto da influenzarne il modo di parlare. Sono i tormentoni, quelle parole o frasi senza senso che intere generazioni ripetono quotidianamente facendole diventare proprie. Quelli più attuali sono, per esempio, quanto cazzo so british della DPG, cavolo di G.Bit, ci sta di Samuel Heron. Tra le nuove leve, uno che è sempre riuscito a creare slogan é Cromo. I suoi ritornelli corti e ripetuti entrano, non solo facilmente in testa, ma altrettanto facilmente anche nel modo di parlare.

 

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