Com’è Bruciasse il Cielo, il road movie di Blanco?
A volte mi chiedo che senso ha fare una sorta di documentario se hai successo da due anni, se non hai un vissuto e una carriera tali da essere raccontate, se hai appena 20 anni e cose da dire ne hai ben poche? Guardo Bruciasse il Cielo di Blanco, il suo road movie su Prime e capisco che la sua funzione è solo quella di promuovere il nuovo omonimo singolo e di tenere in vita il suo ultimo disco.
Se parliamo di musica, Bruciasse il Cielo è un bel singolo, forse uno dei migliori di Blanco, quasi al livello di Notti in Bianco. Se parliamo di carriera, tanto di cappello a questo ragazzo che in poco tempo ha fatto concerti pazzeschi, ha vinto Sanremo con Mahmood, è diventato uno dei migliori artisti pop del momento, ha collaborato con Dolce e Gabbana e ha un featuring con Mina. Scusate se è poco. Questo però non può reggere un film su di lui. Per carità, il film, anzi il road movie, questa è la definizione da usare, è perfetto per i fan di Blanco, che possono vederlo per quasi un’ora in mutande, a torso nudo e in tutta la sua bellezza, ma di racconto ha ben poco. La trama, se così vogliamo chiamarla, è scarna. Blanco lavorava in una pizzeria e poi boom si è trovato ad essere Blanco, a fare concerti pazzeschi, viaggi negli USA e la sua vita è cambiata radicalmente. Lui parla poco, si esprime poco, Bruciasse il Cielo è ricco di immagini e momenti, ma altrettanto noioso per una persona che non fa parte della sua più accanita fanbase, ha più di 16 anni, non salta di gioia quando lo inquadrano mentre sorride o quando lo vede a torso nudo, ma cerca una sorta di racconto e finisce per arrivare a fine road movie con fatica e sbadigliando.
Senza nulla togliere a Blanco, alla sua musica e al suo percorso, anche se comunque va detto è agli inizi, nonostante il successo e i grandi risultati ottenuti in poco tempo, questo Bruciasse il Cielo è un contenuto funzionale solo per finalità promozionali e un bel regalo solo per le fan più accanite. Niente di più.
D’altro canto, e lungi da me dal voler fare un paragone, su Netflix è uscito il documentario di Robbie Williams, che ha alle spalle 20 anni di carriera, 20 come gli anni di Blanco, e capisci che un contenuto su un artista con un vissuto e una carriera alle spalle ha un senso, mentre un video di un’ora su Blanco ne ha decisamente meno.