Priestess è BRAVA?

Anticipato dal singolo Brigitte, è uscito ieri BRAVA, il primo disco di Priestess.

“Ho scelto di intitolare questo album BRAVA perché è un aggettivo che non viene quasi più usato. Oggi l’immagine, l’apparire, sembrano più importanti dell’essere BRAVA a fare quello che vuoi fare. Io mi sento BRAVA in quello che faccio ed è questa la mia forza. BRAVA è un traguardo, BRAVA è coraggio, BRAVA è musica”.

Con queste parole Priestess ha presentato BRAVA e in effetti brava è brava, il disco è molto vario dal punto di vista delle sonorità e anche dei flow utilizzati da Priestess. Più che un album sembra un esercizio di stile per mostrare le sue doti artistiche e canore e il suo saper essere poliedrica, perché di fatto manca un filo conduttore che colleghi le 14 tracce. Sì, è brava e forse l’intento che sta dietro al disco è proprio il voler farsi dire SEI BRAVA.

Priestess è anche la protagonista di The 4h Wave, il cortometraggio prodotto da Bvlgari, che sarà presentato a New York il 23 aprile, all’interno di un esclusivo panel moderato dal caporedattore di Vanity Fair Claire Howorth, a ridosso della nuova edizione del prestigioso Tribeca Film Festival. Il corto è incentrato sull’artista come giovane donna che è riuscita ad affermare la propria voce in un campo dominato solitamente da figure maschili. In The 4h Wave, diretto da Savanah Leaf, Priestess racconta il suo debutto e come utilizza il web per far conoscere la sua musica al mondo e illustra le figure femminili che più l’hanno ispirata nel suo percorso artistico, parlando anche del rapporto con la nonna, che l’ha addirittura incoraggiata a lasciare la sua città natale per inseguire il sogno di affermarsi nella scena urban.

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