Back in the days: Mr Simpatia, Fabri Fibra
Il 1 settembre 2004 usciva Mr Simpatia di Fabri Fibra. Se ripenso a quel periodo, mi fa strano pensare a come quel disco sia diventato una pietra miliare del rap italiano. Ricordo che avevo ascoltato qualcosa di Uomini di Mare, scaricata rigorosamente illegalmente da Emule, in quel periodo non era neanche facile restare informati sulle nuove uscite, su nuovi artisti, un amico mi disse “ascoltati questo disco”, l’aveva scaricato sempre illegalmente e me lo aveva messo con le tracce in ordine casuale su un cd. Lo ascoltai e pensai “cazzo, questo è un folle, è uno psicopatico, ma è geniale, spacca”. È stato impossibile, da fan accanita di Eminem, di cui andavo a cercare le traduzioni delle canzoni, non fare un paragone tra Fibra e Marshall e forse Mr simpatia è il disco che più si avvicina a quell’immaginario. Ma l’aveva fatto un italiano ed era assolutamente folle. Con un linguaggio duro, crudo, spietato, pungente ma dannatamente efficace, immediato e fastioso per le orecchie più fini, Fabri Fibra ci spiattella in faccia lati che siamo soliti tenere nascosti. È controverso, paranoico, pessimista e incazzato, in un vortice continuo tra alti e bassi, come chi soffre di crisi d’identità, in un’atmosfera fatta da testi spinti oltre ogni limite, perché Mr Simpatia, l’alter ego di Fibra, riesce sempre ad essere fuori luogo, estremo, ma soprattutto ridicolo. E chi non si è mai sentito così? Chi non ha avuto pensieri ambigui sul proprio capo? O ha fatto dentro di sé battute sarcastiche su un fatto di cronaca?
È come se Mr Simpatia fosse stato scritto e dedicato ai nati sbagliati, quelli a cui magari scappa inconsciamente da ridere quando gli dicono che qualcuno è morto ed è come se risvegliasse un lato folle in ognuno di noi che ha amato quel disco. E gli altri? I perbenisti? I bigotti? Che storcano pure il naso, perché Fibra se ne sbatte il cazzo di loro.
Cosa rappresenta Mr Simpatia per Fabri Fibra?
Pochi mesi dopo l’uscita di Mr Simpatia, Fibra, a proposito del disco, disse:
“È la caricatura della reazione di tutti noi ad una serie di fenomeni in un determinato arco temporale. Ho avuto un periodo veramente negativo che mi ha portato a non nascondere la parte peggiore di me che era comunque quella che mi stava tenendo in vita, ho preferito portare avanti questo discorso piuttosto che nascondermi davanti a finti ottimismi o preconcetti di perbenismi completamente fasulli. L’essere umano ha un sacco di contraddizioni in se a volte la parte razionale prende il sopravvento, a volte è la parte irrazionale ci fa reagire come mai avremmo pensato di reagire“.
Nel 2011, nel suo libro Dietrologia – I soldi non finiscono mai, Fibra scrive:
“Voglio dirvi una cosa che penso da molto: Mr. Simpatia l’ho fatto io, l’ho scritto io, l’ho pensato io, l’ho realizzato io, l’ho portato in tour io, Mr. Simpatia sono io. Quel disco ha cambiato la storia del rap italiano, non ci sono cazzi. Quindi non andatelo a scoprire nel 2011 per poi venire nel mio Facebook domani a scrivere: torna Mr. Simpatia! È la più grossa cazzata che possiate pensare e scrivere“.
Ci sono dischi che hanno fatto la storia del rap italiano e ne hanno cambiato le regole diventando immortali e delle vere e proprie pietre miliari. Mr Simpatia di è uno di questi. Come dice lo stesso Fibra nel brano Ali e Radici di Jake La Furia: “I rapper che spaccano oggi sono cresciuti sopradue dischi.
Dal 2004 pompano Mister Simpatia e Mi Fist”.
Fa strano quindi pensare che un disco come Mr Simpatia ci abbia messo ben 14 anni per ottenere la certificazione a disco d’oro e 15 per il disco di platino, quando oggi mezzi artisti che ruttano su un beat ottengono dischi d’oro come se niente fosse. Mi dirai “eh ma erano altri tempi”, certo ma mi fa sempre un po’ ridere vedere artisti senza arte né parte vantarsi dei riconoscimenti raggiunti e paragonarli a un disco come Mr Simpatia e mi chiedo quanto vale il tuo disco d’oro?
Questa è indubbiamente una storia a parte…