Baby Gang alle Iene: povero ricco Zaccaria

Baby Gang alle Iene. Al netto degli accordi tra management e discografica che certamente ne hanno agevolato la partecipazione (funziona così, ve lo garantisco) devo dire che ho trovato spunti interessanti per scrivere questo articolo.

La metamorfosi da diavoletto ad angioletto ci sta, onestamente. Anche un altro artista con cui ho lavorato io, per sua stessa ammissione sulla biografia, proprio un angioletto non era ma lo è diventato. Ma lui è un’altra storia: lui è Lucifero cioè colui il quale è assegnato a Satana dalla tradizione giudaico-cristiana e più precisamente è considerato essere il nome di Satana prima che Dio lo facesse precipitare dal Cielo. Baby invece, come detto nel servizio è un ragazzo sfortunato, un emarginato dalla società, uno che piuttosto che lavorare o lavare i vetri ai semafori (come umilmente fanno tanti poveri sfruttati), lui poverino rapinava per drogarsi e permettersi quello che il lavavetri non ha. Lui ha mangiato pane e melone per strada. I poveri mangiano dalle immondizie e nessuno li porta in TV perché non fanno hype e non sono famosi. Certo il pentimento si vede dalla Lamborghini in comunità: Corona sei un poveraccio, non abbiamo mai visto la tua Bentley in comunità. E pure gli orologi. Povero Zaccaria, anzi ricco ma in comunità. La salsa Mutti inquadrata la avrà offerta si spera anche agli altri ragazzi che magari vivono da Don Claudio ma senza alcun agio.

Povero Zaccaria però: non può fare live! Come farà a guadagnare gli altri due milioni che gli servono per ritirarsi dalla scena? Per contro apprezzo una parte del discorso di Don Claudio, il cui lavoro va riconosciuto essere indispensabile in un mondo di giovani “sperduti”. E ho apprezzato molto la parte del discorso in cui parla dell’inutilità del carcere per gente come Baby Gang, come Simba, e addirittura mi permetto di dire come Shiva. Il carcere non guarisce questi ragazzi la cui mentalità è resa malata dalle droghe e dai modelli negativi che noi occidentali spesso siamo maestri nel mostrare ai giovanissimi.

Ha ragione Don Claudio nell’affermare che la detenzione non solo è inutile ma può addirittura aggravare la psicologia di questi ragazzi. I Magistrati e i Tribunali hanno a disposizione il Daspo, lo stesso Baby Gang ne è oggetto. Una misura alternativa nata per il calcio ma poi estesa anche ad altre manifestazioni ed eventi. Il nome in effetti è l’acronimo di Divieto di Accedere alle Manifestazioni Sportive. Ma il Daspo deve essere integrato e arricchito di misure accessorie che possono essere una valida alternativa al carcere ed avere maggiore efficacia. Per esempio, nel caso dei trapper citati, il divieto di utilizzo temporaneo di piattaforme social, di Telegram, il divieto temporaneo di pubblicare brani e di eseguire live (in parte già è applicato per Baby) o parteciparvi come ospite anche se la richiesta al giudice arriva da Lazza. Dovrebbe prevedere il divieto di aggregazione con membri della stessa gang, cosa che avviene puntualmente quando questi ragazzi vanno in studio.

Ricordo ai tempi in cui frequentavo gli studi di una discografica in centro che dallo stato di diciamo “disordine” in cui versava lo studio stesso, dagli “odori” che impregnavano attrezzature e pareti si capiva se aveva registrato in precedenza questo o quel trapper.

Non è ammissibile caro Don Claudio (e glielo dico da cristiano credente e ammirando il suo lavoro) che Baby Gang abbia parcheggiata davanti alla comunità una Lamborghini! Che fumi le canne, che dia un continuo esempio di materialità agli altri ragazzi che sono lì in comunità facendogli credere che quella è una vita a cui ambire. Mi perdoni ma davvero faccio fatica a comprendere alcune cose. Sarà un mio limite. Personalmente, non lo dico per promuovere nulla, mi sono occupato di aiutare ragazzi. Anche un artista, ma sempre tenendo un giusto equilibrio tra freno a mano tirato e acceleratore. Dio mi guardi dal voler sindacare il suo lavoro che, ribadisco ammiro e rispetto come nemmeno lei immagina. Ho perso amici e parenti negli anni 70 e 80 uccisi dall’eroina, mi sono occupato dei disagiati della mia piccola Matera che le garantisco in quegli anni non era una provincia facile per noi ragazzi. Io stesso ho faticato, mio fratello anche a riuscire a star fuori da mille tentazioni e spesso anche maltrattati da coetanei diciamo così un po’ piu “spinti”. Io sono nato in una famiglia non benestante. Lo è diventata dopo, grazie al duro lavoro di mio padre, ma quello che ho imparato è che la strada può essere una brava maestra se sei forte e hai valori di base. E anche la strada di Baby e dei ragazzi come lui è maestra ma non è con l’accondiscendenza che si aiutano. E lei lo sa benissimo, ne sono certo. Non credo che le Iene si sarebbero interessate a Baby Gang se non fosse stato un artista milionario e in hype e che per una sera gli ha procurato un po’ di share di gen z che non seguono quel programma.

Perchè non si occupano di ragazzi meno famosi che non possono portarli a fare un giro in Lamborghini? Grazie Don Claudio per quello che fa e se posso essere utile disponga pure, anche se sto lottando per provare a vivere ancora qualche anno. E poi un’ultima cosa: perché non convince Baby Gang a togliere quell’orribile nome d’arte che ha matrice criminale e a chiamarsi Zaccaria? Come ha detto lei stesso il profeta: chissà che l’Angelo Gabriele non renda muto l’artista ma gli tolga di bocca quelle barre diciamo così un po’ troppo invitanti a delinquere per i ragazzi.

A cura di Angelo Calculli

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