Amy Winehouse tra talento ed eccessi
Il 23 luglio 2011 Amy Winehouse veniva trovata morta nel letto della sua casa a Camden. Ci lasciava così un’artista straordinaria dotata di una voce unica e un talento raro. La sua musica era un mix tra new soul, R&B, new jazz, soul bianco, ma in sostanza era semplicemente Amy Winehouse.
Con la sua morte Amy entra a far parte del club 27, insieme ad artisti come Jimi Handrix e Kurt Cobain, artisti accumunati da genialità, talento e sregolatezza, scomparsi a 27 anni.
Amy, che da bambina non voleva fare la musicista, ma la cameriera sui pattini a rotelle, è diventata una diva senza tempo, una cantante iconica, quanto dannata. Tra i suoi fan c’erano anche nomi illustri come Prince, Mick Jagger e Stevie Wonder, mentre il suo mito era Frank Sinatra.
Bryan Adams nel 2008 le ha dedicato il brano Flower Grown Wild, nel quale invita Amy a mettere ordine nel suo stile di vita sregolato.
Talento ed eccessi. Amy era questo. Da un lato un’icona musicale, di stile, una diva, dall’altro un’anima fragile, che fatica ad accettare il suo corpo e che si rifugia in alcol e droghe.
E così la sua stessa morte diventa un mistero, come spesso accade con i grandi. Il mistero comincia subito, perché la prima autopsia non rivela le cause della morte. Un mese dopo, altre analisi portano un portavoce della famiglia a dichiarare che “leanalisi non hanno rilevato tracce di sostanze stupefacenti, solo alcol, ma non in misura tale da poter stabilire se e fino a che punto abbia influito sulla sua morte”.
A ottobre 2011 gli esami tossicologici rivelano una presenza di alcol nel sangue di 5 volte superiore ai limiti e si dice che sia rimasta vittima dell’effetto stop and go, ovvero l’assunzione di una massiccia dose di alcol dopo un lungo periodo di astinenza. Nel 2012 l’indagine del coroner finisce al centro di uno scandalo, dal momento che alcuni documenti vengono persi e nel 2013 entra in campo l’ipotesi di un suicidio involontario. Il fratello dichiara che non è morta di alcol, ma per le conseguenze dei disturbi alimentari. Ma sono solo ipotesi… Amy è morta e la causa non la sapremo mai. Ma sappiamo che la sua voce e la sua musica sono rimaste e resteranno immortali, con l’amara consapevolezza che una voce come la sua sarà difficile da ritrovare.