A Baby Gang piace vincere facile
Quando nel 2018 Noyz Narcos aveva pubblicato la tracklist di Enemy si era ironizzato sul fatto che il disco potesse chiamarsi Friends, visto l’elevato numero di ospiti. In realtà solo 8, niente in confronto al disco successivo di Noyz, Virus, che su 17 tracce aveva ben 14 ospiti e niente in confronto a quello a cui stiamo assistendo in questo periodo, o più in generale negli ultimi anni. Ovvero dischi che hanno più featuring che tracce, che alla fine più che dei dischi sembrano delle compilation.
A un certo punto la situazione featuring deve essere sfuggita di mano. Oltre a vedere sempre girare i soliti 4 stronzi (che poi stronzi non sono) in ogni disco, al punto che anche il pubblico si è rotto di vedere sempre i soliti ospiti in ogni fottuto album, il numero dei featuring è aumentato a dismisura.
È da un po’ che gli ospiti fanno quasi più clamore del disco stesso e che scoprire la lista dei featuring crea più hype di qualsiasi altra cosa legata a un disco.
Lo aveva capito Fabri Fibra, che, quando nel 2022 ha pubblicato Caos, ha volutamente non annunciato gli ospiti e fatto in modo che venissero scoperti solo ascoltando il disco dall’inizio alla fine.
Diciamo che ci ha provato, anche se non appena è uscito il disco sono comparsi parecchi articoli con la tanto attesa tracklist.
Ora però ci troviamo davanti a dischi che hanno più ospiti che tracce, o che comunque hanno più tracce con ospiti che con l’artista protagonista da solo.
È il caso del nuovo disco di Baby Gang, L’angelo del male, in uscita il 26 aprile. 16 tracce e 20 featuring, praticamente un disco di mezza scena con qualche strofa di Baby Gang.
Lui si gongola nel suo essere un gran figo, un gran rapper, il rapper italiano con il maggior numero di ascoltatori mensili su Spotify, poi fa un disco con tre tracce dove è da solo, perché o non è in grado di tenere botta su un beat da solo, o gli piace vincere facile.
Rap Advisor ha pubblicato un post molto esplicativo dei numeri complessivi di tutti gli ospiti del nuovo disco di Baby Gang. Numeri da capogiro che arrivano a 66.392.756 di ascoltatori mensili totali, con una media di 3.688.486 ognuno.
Questo cosa ci dice? Che sulla carta L’angelo del mare farà disco d’oro in una settimana e che farà incetta di streaming e certificazioni. Ma grazie a Baby Gang o al parterre di ospiti che ha reclutato?
Ora, non voglio denigrare Baby Gang, nè giudicare un album dalla tracklist, ma è evidente che con un numero così elevato di ospiti il successo, in termini ovviamente numerici, è assicurato e ti viene da pensare che da solo non ce la farebbe mai. Che poi è un po’ lo stesso discorso che in molti hanno fatto con Icon di Tony Effe, che comunque ha “solo” 12 ospiti su 17 tracce, praticamente un pivello se paragonato a Baby Gang.
A questo punto apprezzo molto un Rondodasosa, che, dopo Motivation 4 the streetz con Artie 5ive, pubblicherà il 5 aprile un mixtape di tracce, completamente senza featuring, almeno il successo o l’insuccesso sarà imputabile solo a lui.
Se da una parte il pubblico è curioso nello scoprire gli ospiti di un disco e probabilmente quando esce va subito ad ascoltarsi la traccia con il suo rapper preferito, dall’altra è anche un po’ stufo di vedere queste tracklist stra colme di ospiti. Se sono fan di Baby Gang, vorrei ascoltare un disco di Baby Gang e non una compilation con qualche strofa di Baby Gang.