5 tra i migliori dischi usciti nel 2023

Parliamo di dischi fighi, non del disco dell’anno, perché per me non ha senso parlare di disco dell’anno, quanto più di disco degli anni, ovvero di quei progetti destinati a restare, a segnare un’epoca e ad essere un metro di paragone per i dischi successivi di un determinato artista.

Dischi di alto livello quest’anno ne sono usciti parecchi, ma anche dischi criticati o giudicati come “mi aspettavo di più”. C’è chi si aspettava di più da La Divina Commedia di Tedua, chi non ha capito e apprezzato il concept di Effetto Notte di Emis Killa, chi è rimasto sbalordito da X2VR di Sfera Ebbasta e poi c’è un disco, che per me è uno dei migliori joint album del 2023, ma che per ovvi motivi non ha avuto il successo che meritava, ed è Brava Gente di Ensi e Nerone. L’anno si è concluso con QVC10 di Gemitaiz, un progetto ben curato e di altissimo livello, che, se proprio dobbiamo trovargli un difetto, possiamo dire che è troppo lungo, ma oggettivamente è uno dei migliori della saga di Gemitaiz.

5 tra i migliori dischi usciti nel 2023

1. Madreperla di Guè

Il 2023 è iniziato con il nuovo disco di Guè, che non si capisce come possa pubblicare costantemente una così elevata quantità di musica, tra album e featuring e non sbagliarne una, o quasi. Guè resta sempre al top.

Madreperla è un ottimo disco, la scelta di avere solo Bassi Maestro come producer è stata azzardata quanto vincente. Madreperla è un disco rap, è un instant classic, ma anche un disco in grado di creare nuove tendenze. E sarà un caso, ma da Madreperla in poi tutti sono tornati a rappare, o almeno chi lo sa fare.

2. Le cose cambiano di Massimo Pericolo

Un disco solido, con un concept ben preciso e scritto davvero bene. . Le cose cambiano è un inno alle province d’Italia, che vengono raccontate e rappresentate da Massimo Pericolo, che diventa così portavoce di una realtà che coinvolge migliaia di ragazzi, che nei suoi testi si sentono capiti e rappresentati.

3. Il coraggio dei bambini di Geolier

Per molti è il disco dell’anno, per me è a tutti gli effetti il disco della riconferma di Geolier, o meglio, della sua consacrazione.

È un album intenso, ricco di sonorità e di racconti con al centro Napoli, Secondigliano, la vita, con le scelte che ti mette costantemente davanti e il coraggio di affrontarle, il passato e il presente di Geolier e l’amore per la famiglia, per gli amici e per la sua gente. Soprattutto per la sua gente e questo fa del disco una sorta di fotografia, ma anche di dedica alle persone che vivono a Napoli. Anzi, è come se fosse stato scritto più per loro che per noi tutti. La capacità di Geolier è quella di arrivarti anche se non conosci la sua lingua, di emozionarti e farti entrare nel suo mondo. Ti dipinge Napoli e Secondigliano, come se fossi in un film e ti cattura con i suoi racconti.

4. Cvlt di Salmo & Noyz Narcos

Sicuramente nella top 3 dei migliori joint album del 2023, forse addirittura il migliore e non poteva che essere altrimenti con Noyz e Salmo. Cvlt è un culto perché è il disco degli anni. È uno di quei progetti, alla stregua di Santeria di Marra e Guè, che lasceranno un segno, che sarà del tipo “vogliamo Cvlt 2” o “perché non torni quello di Cvlt”. Frasi che magari a un artista stanno un po’ sul cazzo, ma che alla fine non sono altro che lo specchio di quanto un album abbia dato al rap e ai fan. È un album perfetto, dal concept, all’immaginario, ai racconti, alle strumentali, alle immagini che ti scorrono davanti quando lo ascolti.

5. Motivation 4 The Streetz di Artie 5ive & Rondodasosa

Ok, prima di storcere il naso e di pensare che ce ne siano di migliori, ti do ragione, ce ne sono di migliori. Motivation 4 The Streetz ha un concept preciso e molto attuale, rappresenta appieno i ragazzi cresciuti nei quartieri e gli italiani di seconda generazione, dei quali Artie 5ive e Rondodasosa si fanno portavoce e per i quali diventano una sorta di modello. È un disco che fotografa appieno un certo tipo di realtà, ma anche di suono e di immaginario e rappresenta la vera svolta di Artie 5ive, che è a tutti gli effetti uno degli artisti emergenti più forti del momento. Il disco ha un messaggio positivo, lo si intuisce già dal titolo, è volto a parlare di strada ma a motivare i ragazzi che vivono la strada. È un messaggio molto importante, soprattutto in questo periodo storico, in cui il rap e i suoi protagonisti vengono costantemente attaccati e messi sotto processo mediatico. Il rap, però, aiuta i ragazzi a uscire da situazioni difficili e ad avere una seconda possibilità. E di questo Artie e Rondo sono la dimostrazione lampante e vogliono farsene portavoce

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