5 ghostwriter del rap americano

Leggi ghostwriter e pensi già che sia la merda delle merde. Perché il rap non può avere ghostwriter, giusto? È una cosa relegata al pop, ai cantautori, agli interpreti, di certo non ai rapper. Ancora oggi, forse più in Italia che negli USA, fa storcere il naso l’idea che un rapper si faccia aiutare a scrivere i testi da altre persone. Guarda il putiferio che era scoppiato quando Drake era stato accusato da Pusha T di far ricorso a ghostwriter, o a chi prende in giro Fedez per farsi aiutare a scrivere le sue canzoni da Dargen D’Amico. E se è normale che Mahmood scriva canzoni per Elodie o Noemi, lo è meno se il protagonista è un rapper.

Infatti, lo stesso Kendrick Lamar, nella sua traccia del 2015, “King Kunta”, ha deriso i colleghi rapper per avere co-creatori. Eppure anche il grande classico “Still D.R.E.” di Dre è stato scritto da Jay-Z.

Da decenni ormai, creativi di talento hanno lavorato dietro le quinte per garantire il miglior risultato a chi invece sta in prima linea. Fino a qualche anno fa, i ghostwriter non sono mai stati messi sotto i riflettori, anzi, ma ormai i tempi sono cambiati perché molti di loro sono a loro volta artisti noti e questo ha fatto sì che venissero rese note anche le canzoni che hanno scritto per e con altri. Ed è anche giusto che ricevano, non solo i dovuti crediti, ma anche i giusti riconoscimenti. Per esempio, Pardison Fontaine, oltre ad essere il fidanzato di Megan Thee Stallion, e ad aver pubblicato un album, Under8ed, nel 2019, ha dato una mano a canzoni famosissime come “Bodak Yellow” e “I Like It” di Cardi B, “Yikes” di Kanye West e “Savage remix” di Beyoncé.

Drake ha sempre usato ghostwriter ed è stato spesso deriso per questo. Nel 2015, quando Meek Mill ha rivelato che a scrivere If You’re Reading This It’s Too Late è stato Quentin Miller, è successo un putiferio, però almeno il lavoro di Miller è stato riconosciuto e conosciuto.

PARTYNEXTDOOR si è affermato anche come uno scrittore, dopo aver collaborato a “Legend”.

Ye ha firmato uno dei ghostwriter più talentuosi, ovvero CyHi, precedentemente noto come CyHi The Prynce. Cy, che sta lavorando al suo prossimo album, The Story Of EGOT, ha lavorato a The Life of Pablo “Father Stretch My Hands”, “Famous” e “Wolves”. E ha aiutato Travis Scott a scrivere alcuni dei suoi progetti di maggior successo contenuti in Astroworld.

5 ghostwriter del rap americano:

1. Quentin Miller

Ha lavorato con Drake a If You’re Reading This It’s Too Late nel 2015 e poi a “Know Yourself”, “10 Bands”, “No Tellin” e “Used To” insieme a Lil Wayne. Anche se ha ricevuto tutti crediti dovuto per il suo lavoro di scrittura, Meek Mill ha cercato di fare in modo che Miller venisse conosciuto per essere il ghostwriter di Drake.

Successivamente ha lavorato a brani come “Letterman” di Wiz Khalifa, G-Eazy e “I Wanna Rock” di Gunna, “The Pressure” di Nas, e con artisti come Gucci Mane, Hit-Boy e Spillage Village.

2. Pardison Fontaine

Cardi B ha raggiunto l’oro con il suo singolo di debutto “Bodak Yellow” nel 2017. Ma tra i crediti di scrittura della traccia compare il nome Jordan Thorpe, noto anche come Pardison Fontaine.

Pardi ha poi lavorato a Invasion of Privacy, scrivendo brani come “I Like It” con J. Balvin e Bad Bunny, “Best Life” con Chance The Rapper e “I Do”.

Pardi ha collaborato anche all’ottavo album in studio di Kanye West, Ye, per i brani “All Mine” con Ty Dolla $ign e Ant Clemons, “Wouldn’t Leave” con TY$ again e “Violent Crimes”, tra gli altri. E con Megan Thee Stallion sulla hit di Beyoncé “Savage (Remix)”. Ha anche collaborato con Lil Nas X a “Rodeo” e con Megan Thee Stallion e Cardi B a “Wap”.

3. CyHi

Nel corso degli anni, CyHi è diventato l’arma segreta di Ye. Oltre alla sua carriera da solista che lo pubblicizza come uno dei migliori parolieri dei tempi moderni, la penna d’oro di CyHi ha regnato sovrana su una serie di classici del rap. A partire da oltre un decennio fa, nel 2010, CyHi ha rappato e scritto sul G.O.O.D.

Per tutti gli anni 2010, ha continuato a dare grandi contributi a una serie di brani di Yeezus (tra cui “Blood On The Leaves” e Bound 2″) prima di fare un passo ancora più grande con il suo lavoro su The Life of Pablo. A CyHi è attribuito il merito di aver scritto su quattro gemme chiamate “Father Stretch My Hands, Pt. 1”, “Highlights”, “Ultralight Beam” e “Famous”. Ha scritto “Glow” di Drake e “All Mine” e “No Mistakes” di Ye.

CyHi ha lavorato anche con Travis Scott, in canzoni come “Coffee Bean” e “Sicko Mode”. La penna di Cy gli è valsa un Grammy gospel per i testi che ha scritto in Jesus Is King di Kanye West.

4. PARTYNEXTDOOR

PARTYNEXTDOOR ha contribuito a trasformare il suono dell’R&B contemporaneo insieme a The Weeknd nei primi anni 2010.

PARTY ha scritto su una delle migliori introduzioni di Drizzy in “Legend” e ha lavorato in “Preach”. Successivamente ha iniziato a lavorare con Rihanna, scrivendo canzoni come “Sex With Me” e il classico dance “Work” con Drizzy.

Ha scritto il grande successo di DJ Khaled “Wild Thoughts” nel 2017, che comprendeva anche Bryson Tiller. È responsabile della scrittura di “Shining” di Jay-Z e Beyoncé, ha seguito la co-creazione degli album Scorpion di Drake e Ye di Kanye West del 2018.

PND ha anche contribuito a “The Blinding” di Jay Electronica con Travis Scott.

5. Nija Charles

Nel 2017 ha lavorato al testo di “F with U” di Kid Ink con Ty Dolla $ign. Ha scritto brani per Cardi B, tra cui “Ring” con Kehlani e “I Do” con SZA. E ha guadagnato un Grammy per il suo contributo a Invasion of Privacy. Ha lavorato all’album collaborativo di Jay-Z e Beyoncé, The Carters, ha co-scritto “No Guidance” di Drake e Chris Brown, il mixtape congiunto di Young Thug e Chris Brown, Slime & B e l’album Slime Language 2 di Thugger. Ha scritto per DJ Khaled, BIA e Mustard. La sua più grande vittoria finora quest’anno sono i crediti di scrittura che ha ricevuto sulla canzone cross-genre di Megan Thee Stallion e Dua Lipa “Sweetest Pie”.

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