5 foto per non dimenticare le atrocità del G8 di Genova
Dal 19 luglio al 22 luglio 2001, a Genova si è svolto il G8, che ancora oggi viene ricordato per la violenza e l’atrocità delle forze dell’ordine, tanto che Amnesty Interntional aveva definito i fatti del G8 “una violazione di diritti umani di dimensioni mai viste nella recente storia europea”. E oggi, 20 anni dopo, sottolinea via Twitter come molti responsabili siano rimasti impuniti.
Vent'anni dopo il G8 di Genova del 2001, molti dei responsabili delle gravi violazioni di diritti umani sono sfuggiti alla giustizia, restando impuniti. Firma per chiedere l'inserimento dei codici identificativi https://t.co/kJpks72VPM
— Amnesty Italia (@amnestyitalia) July 19, 2021
Mentre si svolgeva l’incontro degli 8 Peasi più importanti della terra, Genova è diventata teatro di scontri, violenza, massacri, guerriglia urbana. Complice anche l’arrivo dei Black Bloc, ovvero i no global, che si sono uniti ai manifestanti pacifici, creando il panico in città. Paolo Cremonesi, medico in prima linea durante gli scontri del G8, ha raccontato a Repubblica di aver visto un massacro e quei giorni sono stati una follia.
I black bloc iniziano a distruggere e saccheggiare la città seminando il panico, la polizia attacca indistintamente no global e manifestanti pacifici. Scoppia una vera guerra in diversi punti della città. I militari colpiscono a caso, chiunque gli si presenti davanti, una giovane recluta, assediata dai manifestanti a bordo di una jeep, spara a caso e uccide un ragazzo di 23 anni, Carlo Giuliani, il cui volto è stato successivamente sfregiato da alcuni poliziotti che volevano dissimulare le cause della morte.
Il peggio si è svolto alla scuola Diaz, che è stata definita macelleria messicana per la ferocia delle violenze. Lì si rifugiavano i black bloc, la polizia fa irruzione, come se fosse una missione punitiva, succede di tutto: teste spaccate, violenze di ogni tipo, sangue ovunque.
Nella caserma Bolzaneto, dove sono stati portati i fermati di quei giorni, l’orrore e le violenze sono state impareggiabili, tanto che nel 2015, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha dichiarato all’unanimità., che in quei giorni sono state compiute gravi violazioni all’articolo 3 sul divieto di tortura e di atti inumani o degradanti.