5 dischi flop del 2022
È uscita talmente tanta musica quest’anno, che ricordarsi tutte le release è impossibile. Molti dischi sono stati pubblicati e dimenticati nel giro di pochi giorni, per altri l’hype era talmente alto, che spesso non sono riusciti a superare le aspettative, altri ancora sono usciti e se ne sono accorti solo i parenti e gli amici stretti dell’autore, altri invece non hanno avuto la risonanza e il successo che avrebbero meritato.
Come Manie di Axos, un discone, nonché uno degli album più sottovalutati dell’anno.
Non sempre quello che poi macina streaming e scala le classifiche è un progetto migliore di altri che restano nell’ombra, ma sicuramente sono usciti album dei quali avremmo tranquillamente fatto a meno.
1. Deviazioni di Junior Cally
Questo è uno di quei dischi la cui uscita la aspettavano solo Cally e pochi intimi. Non è neanche un brutto disco, tra l’altro, ma è figlio della totale perdita di hype e di interesse da parte del pubblico nei confronti di Junior Cally. Un disco annunciato tre mesi prima della sua uscita e che è passato quasi totalmente inosservato.
2. Italiano Ep di Sfera Ebbasta & Rvssian
È quasi paradossale mettere la parola flop di fianco a Sfera Ebbasta, che anche quest’anno è stato l’artista italiano più ascoltato su Spotify. Ha macinato hit, come Hace Calor Remix, Piove con Lazza, S!r! con thaSup e Lazza, Alleluia con Shiva e Mamma mia e Italiano Anthem con Rvssian. Eppure questo progetto non ha fatto sì che Sfera facesse i numeri di Sfera. Certo, è solo un Ep, un progetto estemporaneo, ma Sfera ci ha abituati a vederlo trasformare in oro o platino tutto ciò che pubblica e Italiano Ep è stato il suo primo mezzo flop.
3. SDZ 2 di Wayne Santana
Scommetto che è uno di quei progetti di cui ti eri dimenticato l’esistenza.
Ancora prima della sua uscita Succo di Zenzero 2 era già un flop annunciato per due motivi: uno perché il progetto uscito nel 2016, oltre ad essere stato parecchio criticato, è stato letteralmente eclissato da un atro mixtape della Dark Polo Gang, ovvero Crack Musica, considerato ancora oggi un culto di quel periodo e due perché già dal primo spoiler l’hype era davvero sotto terra.
Oggettivamente però il progetto non è male, c’era il rischio che Wayne restasse ancorato a Succo di Zenzero e al 2016 e invece ha reso omaggio a quel periodo riuscendo ad andare oltre principalmente a livello sonoro.
Peccato sia stato il primo flop del 2022.
4. Ferro del mestiere di Jake La Furia
Questo è un colpo al cuore. Giuro. Ferro del mestiere è uno dei dischi più belli usciti quest’anno, un progetto granitico, dove producer e ospiti si amalgamano perfettamente allo stile di Jake, Ana Mena compresa e soprattutto dove Jake ci ricorda perché è ancora oggi il rapper preferito del tuo rapper preferito. Eppure non è stato sufficiente. A volte, vai a capire come girano le cose e cosa piace al pubblico. Gli dai un disco così e non va bene lo stesso. Per me è uno dei dischi migliori usciti, ma anche uno dei più sottovalutati. Jake La Furia è fortissimo e lo sappiamo tutti e in questo disco ha dimostrato davvero di essere un numero uno, eppure la sua carriera solista ha sempre faticato a decollare. Mentre, dopo i Dogo, Guè continuava a spaccare sempre di più, a rafforzare la sua posizione da big del rap e a macinare numeri e soldi, Jake vacillava. Tutti sapevamo che era un big, che la Furia era il vero re di Milano, ma i suoi dischi solista, Musica Commerciale e Fuori da qui, non hanno mai raggiunto grandi riscontri, sia in termini di vendite che di critica, portandolo addirittura a non fare neanche tour ufficiali. E anche Ferro del mestiere non è stato seguito da un tour ufficiale. Questo purtroppo è sinonimo di flop. Facci caso, tutti, anche i più scarsi, hanno fatto un tour, lui no ed è un grandissimo peccato.
Purtroppo il pubblico è strano, preferisce ascoltare le urla di Paky che un pezzo da 90 come Jake La Furia.
5. Botox di Night Skinny
Non diciamo a Night Skinny che Botox non è all’altezza di Mattoni e Pezzi se no si incazza e non diciamogli neanche che è uno dei flop dell’anno, per carità se no ci insulta tutti. Ma lo è.
L’hype per l’uscita di Botox era davvero alle stelle e di solito quando l’hype è così esagerato, la sóla è dietro l’angolo.
Botox non fa schifo, per carità, ma ha deluso parecchio. È una mega compilation con 40 artisti che spesso fanno a pugni tra loro, con basi che spaccano, ma con un risultato finale che sembra più un minestrone che un disco. Una grande delusione. La delusione più delusione del 2022.