5 dischi flop del 2022 (pt. 2)
“Sono usciti solo flop, bro, e ci hanno fatto la deluxe” diceva Marracash e quanto ha ragione?
Praticamente se facciamo un resoconto degli album usciti quest’anno facciamo prima a dire quelli che non hanno floppato e non sono passati inosservati rispetto a quelli che hanno floppato clamorosamente.
E tra i flop, purtroppo, ci sono anche tanti dischi molto ben fatti e che avrebbero meritato molto di più, come Manie di Axos, Barroso di Vacca, Nicolas di Egreen, Magico di Mondo Marcio, Musica per Vincenti di Metal Carter, Mercato Nero di Nex Cassel e 4 Mani di Inoki e Dj Shocca.
Eppure le cose non sempre vanno come dovrebbero, ma a volte grazie a Dio vanno esattamente come dovrebbero andare. E per fortuna che dischi come Linea 47 di Anna, Dark Love Ep di Shiva e Rockstar 99 Ski e Wok hanno floppato, perché rientrano davvero nella categoria “ne avremmo fatto volentieri a meno”.
5 DISCHI FLOP DEL 2022:
1. Cancun di Cancun
Cancun è la dimostrazione vivente che non basta essere amico dei rapper più in hype della scena per sfondare. Nonostante la partecipazione di nomi come Guè, Lazza, Shiva, Emis Killa e continui props, soprattutto di Guè, ma anche di Sfera Ebbasta, floppa clamosmemte.
E sai perché? Perché il disco è assolutamente mediocre, lo ascolti praticamente solo per sentire i featuring, Cancun ha un timbro anonimo, un flow noioso e dice sempre le solite cose. Talento ce n’è davvero poco, ma almeno ha amici famosi e così tra un feat e l’altro il suo disco è meno peggio di quello che sarebbe stato senza.
Ma c’è anche un altro motivo che spiega il flop: la mancanza di una fanbase affezionata e costruita con tempo e fatica.
2. Achille idol Superstar di Achille Lauro
Dopo i dischi con gli anni, da 1969, a 1920, passando per 1990, e dopo le esibizioni sul palco dell’Ariston con ben tre Festival di Sanremo consecutivi, Lauro pubblica Achille Idol Superstar, una sorta di deluxe della deluxe di Lauro. Ma ormai Lauro non stupisce più. Gli era andata bene fino a Me ne frego, con i look eccentrici e la tutina di paillettes, poi ha stufato, è passato dall’essere quello che anticipava le tendenze, che creava una trap tutta sua, ad essere una macchietta televisiva, a diventare uno dei tanti.
3. Magico di Mondo Marcio
Mondo Marcio non ce la fa, sono anni che non ce la fa. E non basta pagare un documentario a Esse Magazine per entrare tra i big della scena. Ha iniziato prima degli altri, ha spaccato e spacca ancora, perché Magico è davvero un bel disco, ma è la prova vivente che non basta, che non può fare altro che fare la sua musica, continuare a farla come sa fare e restare nell’angolo.
È un peccato, perché si meritava di essere al pari di Marracash, Guè e Fabri Fibra e invece purtroppo non lo sarà mai. Farà dischi belli, che venderanno poco e flopperanno.
4. Nicolas e Nicolas MXP di Egreen
Tipico caso del “sono usciti solo flop e ci hanno fatto la deluxe”. Saranno 15 anni che Egreen ci prova, prima da indipendente, poi con la major, poi da indipendente, poi pubblica dischi, deluxe, singoli come se piovessero e inevitabilmente floppano tutti. Va sicuramente premiato per la sua resilienza, perché uno a una certa si sarebbe anche cercato un lavoro, ma Egreen no, non demorde. E fa anche bene, perché a rappare spacca i culi, è fortissimo e ce ne sono davvero pochi come lui, peccato che ogni cosa che pubblichi sia un flop.
5. Faiv di Dani Faiv
Dani Faiv mi fa incazzare. Si è presentato in un modo, poi è passato a fare quella roba super happy e colorata macinando streaming e certificazioni, poi ha cambiato di nuovo, ha lasciato Machete e pubblica questo disco che è assolutamente ben fatto, ma ormai è come se anche il suo tempo sia passato. Purtroppo ha giocato male le sue carte, sprecato il suo talento e Faiv, nonostante sia un buon progetto, è stato un grande flop.