La pagella delle uscite settimanali

8 a Madame di Madame. La premessa è che il primo disco di un artista è sempre e comunque un’incognita, una prova per vedere se le aspettative del pubblico che ha amato un singolo piuttosto che un altro o una collaborazione piuttosto che un’altra, vengono o meno soddisfatte. In questo caso direi proprio di sì. Intanto ci troviamo davanti a un disco di 16 tracce e oggigiorno non sono lo standard. Si parla molto del fatto che Madame abbia dichiarato che alle medie non si lavava, e vogliamo prendere un gossip per portarlo in musica, posso dire che verità e libertà sono le parole che meglio descrivono Madame. La libertà di esprimersi, di essere quello che vuole essere, di essere se stessi e la libertà di sperimentare e giocare con la musica. E Madame lo fa in queste 16 tracce, passando da racconti più intimi, a temi come la famiglia, l’amore, l’amicizia, la morte, la verità e il disagio e cavalcando diversi generi e influenze musicali. E a farlo è una ragazza di appena 19 anni, che riesce a parlare in modo diretto e profondo alla sua generazione, senza però cadere nel vortice dell’essere capita solo dai giovanissimi. Madame è un po’ la voce di quella che viene chiamata la Z Generation, ma si adatta a tutte le generazioni, perché riesce ad essere nella sua scrittura universale: giovane e adulta, uomo e donna, fresca e profonda.

Gioca con la sua voce, tra alti e bassi, tra energia e dolcezza, come ha sempre fatto fin dai suoi primi singoli, in totale libertà e riesce a coinvolgere artisti decisamente più navigati di lei portandoli nel suo mondo. Madame è un disco vario, libero, dove forse, se vogliamo proprio trovare il pelo nell’uovo, ci sono troppi ospiti.

6 a Elo Overtime di Drefgold. Elo non è stato un capolavoro e non ha probabilmente superato neanche le aspettative di Drefgold, dal momento che è stato certificato solo disco d’oro. Elo Overtime sembra un progetto a parte, non una deluxe edition, soprattutto per il mood. Anticipato dal singolo Anima, il nuovo progetto di Drefgold è decisamente più cupo e intimo rispetto ai suoi lavori precedenti. Solo due featuring, Izi e Smokepurpp, e direi un upgrade dal punto di vista della scrittura dei testi, meno casuale e più curato. Quello che però resta il tallone di Achille di Drefgold è il fatto che le sue canzoni risultino spesso noiose, quasi cantilene, che sarà anche la sua cifra stilistica, ma mancano di mordente ed energia.

7 a Marilù di Achille Lauro. Lauro cambia di nuovo e in questo singolo, che anticipa Lauro, il suo nuovo disco, ci propone una sorta di manifesto femminista, nel senso buono del termine. Una ballata, nella quale racconta la storia di una donna attraverso le sue fasi di crescita e i rapporti con la famiglia, da quando era bambina fino a quando diventa donna con la sua libertà di poter essere ciò che vuole, di poter sbagliare e “essere lunatica”, di volere “chi non merita”. Marilù è la storia della crescita che ognuno di noi ha vissuto.

6 a 2WICE di Keta feat. Sai So. Keta, membro del collettivo Real Music 4ever, collabora con Sai So, l’artista di South London che sta conquistando la scena Drill UK, inserito dal prestigioso magazine inglese Complex tra i rapper da tenere d’occhio nel 2021. Con 2WICE, che arriva dopo la collaborazione di Rondo con Central Cee, sembra essere chiaro l’intento del collettivo di farsi portavoce della scena drill italiana e di portarla laddove questo genere è nato, nel Regno Unito. Il singolo è ovviamente street, non un capolavoro, ma decisamente ben fatto e i due artisti risultano in sintonia tra loro. Quello che colpisce nella base è la presenza di campionamenti di violini tipici della musica tradizionale tunisina, una scelta con la quale Keta ha voluto sottolineare il forte legame con la sua terra d’origine. 

6 a Piove sul Duomo di LowLow. Un singolo strano questo di LowLow, non brutto, ma strano. Uno di quei singoli che ascolti una volta e che non ti lascia la voglia di riascoltarlo. Resta il suo stile, ma in un certo senso viene rinnovato, ho notato una scrittura migliorata e un’intimità maggiore, ma al tempo stesso Piove sul Duomo non è niente di che. Un buon singolo, che ascolti, e poi te ne dimentichi.

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