Come Emis Killa ha cambiato le regole del gioco con L’Erba Cattiva

Siamo nel 2012. Emis Killa si è già fatto abbondante le ossa nelle battle di freestyle, il rap, che in Italia per anni ha sonnecchiato, sta di nuovo prendendo piede, ma non è più quel rap alla Colle Der Fomento e il disco di Emis Killa arriva nel momento giusto.

I teenagers impazziscono per il rap, lo scaricano da eMule, lo ascoltano su YouTube e D.enne.a di Emis Killa racimola ben 1.252.639 di views. Mica male per il 2012…

Ma è Parole di Ghiaccio la vera hit. Il brano che TUTTI in quel periodo sapevamo a memoria e avevamo nei nostri iPod.

Emis Killa ha 23 anni e parla per lo più a un pubblico della sua età e più giovane. Il target è quello e lui riesce a coniugare rap e tecnica a melodie più pop, parlando di soldi, donne e potere, di vita da rapstar, contratti discografici, haters, amore, con quei ritornelli alla Styles P e un bel po’ di sana tamarraggine. Emis Killa piace ai ragazzi, ma sono le ragazze a impazzire per lui. Lo vedono come lo “stronzo” figo che sa anche parlare d’amore. Il sogno di tutte le teenagers. E lui lo incarna perfettamente, nell’estetica e nel rap, in quei testi anche più complessi, intimi, profondi e crudi.

Grazie a Parole di Ghiaccio e di riflesso a L’Erba cattiva, Emis porta nel rap tantissime ascoltatrici donne. Ti fa strano? E ma siamo nel 2012, non è che le ragazzine impazzivano tutte per i Club Dogo o per Marracash, Fabri Fibra, o per le battle di freestyle e il rap suonato nei centri sociali. Magari ballavano Tranne Te in discoteca, ma a trainarle inesorabilmente nel rap è stato Emis Killa.

L’Erba cattiva è un disco teen-rap e per il 2012 è perfetto. È esattamente quello che serviva in quel preciso momento. Il pubblico impazzisce. Anche chi era scettico su questo Emis Killa si ricrede, soprattutto quando lo sente tappare insieme a pezzi da 90 come Marracash, Fabri Fibra e Guè, tenendo botta e senza farsi oscurare da loro.

Emis è un fuoriclasse. Probabilmente the next big thing e come sono andate poi le cose lo sappiamo tutti.

L’erba cattiva ha di fatto segnato il passaggio di Emiliano da rapperino di Vimercate a rapper della scena italiana. Senza se e senza ma.

E non c’è da stupirsi se con un disco come L’Erba cattiva Emis Killa sia riuscito in un certo senso a sdoganare il rap. Da lì in poi è finito in tv e in radio e ci ha saputo fare alla grande. E nel 2012 era tutt’altro che scontato vedere un rapper in tv. Emis Killa ci è riuscito con questo disco perché ha parlato ai teenagers con la loro stessa lingua, perché era una di loro e perché ha saputo unire il rap alle melodie e questo ha fatto sì che un pubblico più vasto si interessasse, non solo a lui, ma all’intero genere.

È stato una sorta di disco di rottura, perché nonostante di tecnica ce ne sia a iosa, non era il rap delle origini, ma neanche quello che stavano facendo i Dogo o Fabri Fibra, non era il rap di chi è cresciuto negli anni ‘90, era il rap nuovo, fresco, che fotografava perfettamente, non solo Emis Killa, ma anche la sua generazione.

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