Riuscirà Nello Taver a salvare l’hip hop italiano?

Uno Youtuber non può fare musica? Beh, di solito gli Youtuber che poi si sono messi a fare musica, o non sono stati presi sul serio, o facevano veramente schifo e quindi hanno smesso subito. Poi ci sono i rapper, che non avendo più successo con il rap, decidono di diventare Youtuber o aprirsi un canale Twitch, ma questa è un’altra storia e in questo circolo (o circo) vizioso possiamo asserire che Nello Taver è diverso. Tra video divertenti, irriverenti, pieni di Black humor e meme, da un po’ di tempo a questa parte ha deciso di dedicarsi alla musica. Inizialmente prendeva i type beat da YouTube, ci registrava sopra e li caricava sul suo canale, un po’ come il Tarantelle Freestyle, poi, proprio durante la settimana dell’ultimo Festival di Sanremo, ha deciso di pubblicare il suo primo singolo, Equitalia, usando un beat prodotto per l’occasione, con tanto di cassa dritta e ritornello.

Da lì inizia piano piano il suo percorso artistico.

Ma Nello Taver ci è o ci fa? Questo è un po’ quello che ci chiediamo tutti, la tipica domanda da un milione di dollari, ma secondo me ci è proprio. Ci è quando in Happy Hippo Freestyle dice “cresciuto con Pippo e Topolino, adesso pippo ma su un tavolino” e ci è quando al telefono della sua pizzeria a Napoli risponde “Ristorante Pizzeria O’Francese, buonasera“, o “Associazione Cattolica Giovani Ragazzi, buongiorno”.

Non è un personaggio, è proprio così, divertente e irriverente, nella vita, nei video, nei meme e ora nella musica.

Ebbene sì, Nello Taver venerdì (8 ottobre) ha pubblicato il suo primo EP, Sto salvando l’hip hop italiano. Un progetto di sei tracce che lui stesso ha definito “quello che fai quando non hai soldi per fare l’album”.

Di strada ne ha fatta Nello, da quando in Tarantelle Freestyle diceva che non avrebbe caricato i suoi brani su Spotify finché non sarebbe arrivata una major. Poi però li ha caricati lo stesso, anche senza major e poi la major è arrivata, gli ha fatto una proposta, ma lui ha rifiutato. Forse per salvare l’hip hop italiano bisogna essere senza major. Fare come quegli artisti, che quando lavorano al disco sentono pressioni e ansia, perché devono trovare il brano perfetto per la radio, quello per il grande pubblico, i featuring giusti, mentre quando lavorano a un Mixtape sono liberi, fanno musica per il piacere di farla e si sente che delle pressioni non gliene frega un cazzo.

E Sto Salvando l’hip hop italiano ha proprio questo spirito, una sorta di Mr. Simpatia, crudo, cattivo nei confronti del mondo, della società, con tanto black humor e critiche taglienti, proprio com’era il rap una volta, prima che diventasse tutto così patinato e prima che il politicamente corretto prendesse il sopravvento e dettasse le regole del gioco.

Il titolo dell’EP è evidentemente una provocazione, Nello Taver non si erige a salvatore dell’hip hop italiano, ma ci mostra come si possa ancora essere crudi e critici nei confronti della società e di quello che viviamo, come si possa ancora essere politicamente scorretti e prendersi dei rischi nel dire quella parola in più e nel fare nomi. Il rap può ancora essere questo e forse a qualcuno roderà il culo nello scoprire che a farcelo notare sia proprio uno Youtuber.

Di sicuro non sarà Nello Taver a salvare l’hip hop italiano, ma questo EP è decisamente più coraggioso e sfrontato di tanti dischi che escono ultimamente, di tanti rapper che vogliono fare i ribelli ma lo fanno solo sulla carta.

Tra le sei tracce che compongono Sto salvando l’hip hop italiano ti consiglio Erasmus e Scassi il cazzo freestyle.

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