Nazionale Hip Hop: i chierichetti del rap

La Nazionale Hip Hop sta vivendo il suo quinto anno di vita e ha sempre navigato a vista. Una nave che decideva i propri passi in base al vento e alle tempeste. Quelle del Covid hanno strappato le vele, rotto qualche albero ma non hanno intaccato la voglia dei rapper di stare in mezzo ai propri fan per giocare e fare qualcosa di buono. Uno slancio che li ha portati ad uscire dalla propria comfort zone dello Scarioni per, come hanno scritto in un loro recente post, osservare, ascoltare, parlare, giocare. La scuola di Pioltello, il quartiere Le Torri di Torino con il rapper 4Life, oggi, sabato 9 ottobre, all’Oratorio di San Donato Milanese, sabato 16 ottobre al quartiere Turchino di Calvairate.

Incontrare i propri fan dal vivo anzichè in DM, ascoltare le loro parole, i loro gusti musicali e sportivi e i loro sogni, invece di parlare di sè e di quello che si fa ha quasi una funzione terapeutica: li fa sentire meglio, più vicini alla realtà dei ragazzi per cui loro rappresentano un’ispirazione.

Se n’è accorta anche Famiglia Cristiana, che non mangia certo hip hop a pranzo e a cena, ma che è rimasta colpita dalla funzione sociale delle campagne della Nazionale Hip Hop.

Sacro e profano insieme, insomma, in attesa che la distanza tra artisti e pubblico dopo essersi annullata in campo si riduca nella condivisione delle reciproche esperienze.

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