La pagella delle uscite settimanali

8 a Beat Coin di Dj Gengis. L’obiettivo che ho tenuto fisso durante la produzione del disco è quello di unire passato e presente in maniera omogenea, dando vita ad un album che sopravviva alle mode effimere e passeggere del momento. Proprio come una criptomoneta, il prodotto finale è qualcosa di nuovo, necessario ed in continua evoluzione” – ha detto Dj Gengis a proposito di Beat Coin ed è esattamente quello che si percepisce ascoltando il disco. Basta mettere play per rendersi conto che quello che stiamo ascoltando non è frutto di mode momentanee e non ci sono nomi catchy volti a far leva sul pubblico più. Ci sono solo rime, ottime basi e rap ben fatto. Beat Coin è un classico, uno di quei dischi che non stanca all’ascolto e che tra dieci anni, riascoltandolo resterà attuale. Questa è la connessione tra passato, presente e futuro che rende il disco unico nel suo genere. I featuring sono decisamente ben amalgamati e danno una sorta di continuità mettendo insieme generazioni diverse di rapper. Interessanti sono sicuramente Tormento con Random in Mille Colori, Coez con Danno in Sembra un film e Mostro con Dani Faiv in Ready 4 War, forse la traccia migliore del disco.

Beat Coin non ha gli ingredienti per scalare le classifiche e fare numeri da capogiro, perché sovverte ogni regola di marketing e di mercato, e soprattutto perché è un disco fatto davvero bene da persone che il rap lo sanno fare eccome.

6 a Tu mi hai capito di Madame feat. Sfera Ebbasta. Dalla prima collaborazione tra Madame e Sfera mi aspettavo qualcosa di più, un brano più incisivo, invece Tu mi hai capito è una canzone carina, ma niente di che. Un singolo che sicuramente è adatto alle radio e in grado di piacere a pubblico vasto, ma non mette in luce le doti di Madame e ci porta l’ennesima strofa copia incolla di Sfera.

7 a Balaclava di Tony Effe feat. Capo Plaza. Incredibilmente Capo Plaza ha spaccato con una strofa è un ritornello davvero incisivi. Il titolo della canzone prende ispirazione dal passamontagna, celebre e iconico accessorio utilizzato spesso dai criminali. Viene ripreso dal mondo trap e hip-hop per parlare della strada e le sue complicazioni, diventando poi un cult nell’abbigliamento urban. Il brano non dice niente di che, ma è una trappata figa e che sa di hit già dal primo ascolto.

6 e 1/2 a Fuori è Notte de Il Tre. Il Tre abbandona il rap puro per affrontare un sound a metà tra il pop punk e il cantautorato. Il risultato è un brano piacevole all’ascolto, fresco e intenso al tempo stesso, in grado sia di emozionare e coinvolgere che di risultare stucchevole.

5 a Frero di Neima Ezza. Hai presente quando si dice “non dice un cazzo ma suona bene”? È il caso di Frero, che ha sicuramente un ritmo incalzante e coinvolgente e un ritornello che cattura, ma due strofe piuttosto noiose e un pre ritornello al limite dell’inascoltabile e quasi fastidioso. In sostanza Frero è una canzone carina a metà. Il ritornello è da 6 e 1/2, strofe e pre ritornello da 4.

4 a Ghetto di OTD feat. Boro Boro. Praticamente parole dette a caso su un beat, senza un minimo di flow coinvolgente, senza un particolare che renda interessante la canzone. Sembra di ascoltare uno che ti legge la lista della spesa.

4 a 360 di Yamba feat. Drefgold e Sapobully. Posso chiedere 3 minuti della mia vita indietro? No perché ascoltare 360 mi è sembrata una perdita di tempo assurda. Una noia mortale e una cantilena unica. Nel brano vengono descritti i momenti di buio e la voglia di rivalsa che caratterizzava la vita di Yamba. Un brano con un racconto che vorrebbe essere crudo, ma che in realtà sembra una canzoncina per bambini, dove nessuno dei tre artisti riesce a spiccare e a dare un valore aggiunto al brano stesso. 360 è piatto ed estremamente noioso.

5 a Dolce & Gabbana di Gallagher feat. La Zowi e Rhen. Sinceramente pensavo peggio e invece pure Gallagher è meno peggio del solito in questo brano, che mixa la vena latina di La Zowi e la trappata cruda di Gallagher. Per carità il testo ovviamente non è niente di che, ma il mood è interessante, è un brano che sarebbe perfetto come colonna sonora di una puntata di Narcos, una di quelle canzoni da titoli di coda, che ascolti in sottofondo senza prestarci troppa attenzione e non la trovi neanche male.

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