Nuovo botta e risposta tra Fedez e il Codacons: “avete rotto il cazzo”

Hai risolto un bel problema e va bene così, ma poi me ne restano mille” canta Orietta Berti in Mille, là hit con Fedez e Achille Lauro. E in effetti Fedez è alle prese con l’ennesima e inutile querela del Codacons, che non sa più cosa inventarsi per colpirlo,

Il Codacons decide infatti di paragonare la raccolta fondi messa in piedi da Fedez e altri 100 persone che operano nel mondo dello spettacolo, ovvero Scena Unita, a favore dei lavoratori del settore e con la quale sono stati raccolti 5 milioni di euro, con la storia di Malika, ovvero la ragazza che, grazie a una raccolta fondi si è comprata un Mercedes. Fa già ridere così, perché le due storie non hanno assolutamente niente in comune, dal momento che con Scena Unita ogni singolo euro donato è stato abbondantemente giustificato ed è tutto sotto la luce del sole, mentre non si può dire lo stesso di Malika. Comunque il Codacons decide di partire da questo presupposto per chiedere il sequestro dei 5 milioni raccolti da Scena Unita.

Fedez ovviamente sbotta via Instagram stories: “ne ho pieni i coglioni, scusate ragazzi. Ennesima raccomandata da parte del Codacons dove riescono a paragonare la nostra raccolta fondi, dove abbiamo raccolto più di 5 milioni di euro per i lavoratori dello spettacolo, alla raccolta fondi di Malika dove si è comprata la mercedes e richiedono l’immediato sequestro. Fate schifo, io sono stufo di essere perseguitato da voi, è incredibile che nessuno faccia niente per controllare voi che sicuramente, e so quello che fate e come lo fate, che nessuno intervenga. Sono stufo di essere perseguitato da voi pure quando le persone fanno del bene, vergognatevi. Io cerco sempre di farmi una risata però si è arrivati ad un punto dove è veramente insostenibile questa cosa. io ricordo che il Codacons durante l’emergenza covid, durante il primo lockdown, chiedeva i soldi alle persone con un banner con scritto “donate per l’emergenza coronavirus” quando i soldi andavano direttamente a loro che, con l’emergenza sanitaria, nulla avevano a che fare. Questi hanno il coraggio di venire a rompere i coglioni dove degli artisti hanno raccolto milioni di euro per aiutare i lavoratori dello spettacolo e parogonarla ad una raccolta di una ragazzina che si è comprata una mercedes. Ma come cazzo è possibile che in questo paese sia possibile tutto questo? Io ho almeno una trentina di denunce, devo andare al tribunale almeno trenta volta per questi stronzi che intasano i pubblici uffici. Mi sono rotto il cazzo non è possibile una cosa del genere”.

Il Codacons replica prontamente tramite una nota nella quale fa sapere di volerlo querelare (ancora?): “ha nuovamente attaccato l’associazione dei consumatori ricorrendo ad insulti e violenza inaccettabili. Evidentemente Fedez non ha letto la nostra istanza, e se l’ha letta non l’ha capita, dimostrando leggerezza e superficialità. Gli insulti, l’arroganza, le menzogne contenute nel suo video e la violenza dimostrata nei nostri confronti varranno a Fedez una nuova querela per diffamazione”.

Fedez ribatte mostrando nero su bianco cosa sia il fondo Scena Unita e come questo fondo sia totalmente diverso è imparagonabile alla raccolta fondi privata organizzata per aiutare Malika Chaly.

Fedez conclude con una domanda “chi va a chiedere conto sulle iniziative portate avanti dal Codacons e la relativa trasparenza di esse? Chi controlla il controllore?

Infine Fedez sottolinea come il Codacons, per colpire nuovamente lui, abbia colpito diverse persone che hanno lavorato e lavorano tuttora per aiutare i lavoratori di un settore fortemente penalizzato dalla pandemia.

Il Codacons ribatte sostenendo, come scrive Fedez nelle sue Instagram stories, di voler tutelare i donatori. Eppure Fedez è un donatore, dal momento che ha donato 100.000 euro al fondo Scena Unita, non dovrebbe essere quindi tutelato e non accusato?

L’impressione, credo comune ormai, è che il Codacons cerchi ogni pretesto per colpire Fedez e la moglie, ecco perché lui scrive “l’unica strada che ho è quella di citare il Codacons per stalking giudiziario”.

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