Conosci la storia dell’Auto-Tune?

C’è una nuova docu-serie su Netflix, This Is Pop, è divisa in 8 puntate ed è prodotta dalla tv canadese CTV.

This is Pop è uno sguardo approfondito sulla musica pop degli ultimi sette decenni e ogni episodio è una sorta di documentario unico che si basa su vari argomenti, dall’auto-tune alle boy band fino al country-pop.

Ecco l’auto-tune. Il mostro della musica. Quel software che ha rovinato la musica. Insomma sull’auto-tune si è detto davvero di tutto, “hai mandato a puttane la musica per i veri cantanti” ha detto Usher a T-Pain, colpevole di aver reso popolare l’auto-tune. T-Pain è il protagonista dell’episodio di This Is Pop dedicato appunto all’auto-tune.

Ho davvero mandato a puttane la musica? È stato in quel momento che sono piombato in una depressione lunga 4 anni. È vero che ho usato l’auto-tune ma non sono stato io a inventarlo, è stato Andy Hildebrand e ora è miliardario”, racconta T-Pain.

Hildebrand è un ingegnere elettronico, che ha scoperto che i suoi metodi per interpretare i dati sismici potevano essere usati per rilevare, analizzare e modificare il tono nei file audio.

Nel 1998 Believe di Cher è il primo brano pop con l’uso dell’auto-tune.

Ma anche in quel caso, nonostante diversi artisti, come Gigi D’Agostino e Janet Jackson abbiano seguito le orme di Cher, l’auto-tune era il male è il produttore di Believe non voleva che si sapesse che era stato usato. L’auto-tune resta quindi nascosto fino ai primi anni 2000. T-Pain ascolta If You Had My Love di Jennifer Lopez in macchina con suo fratello nel 2001, rimane colpito dalle due parti in cui JLo usa l’auto-tune e fa di tutto per scoprire cosa fosse quel software che aveva modificato la voce di Jennifer Lopez. Ci ha messo un anno a trovarlo, non conosceva il nome del software, non sapeva si chiamasse auto-tune, comprava tutti i software in circolazione. Dopo centinaia di prove, finalmente T-Pain trova l’auto-tune. “Quando l’ho trovato, ho pianto, finalmente avevo trovato quel qualcosa che poteva rendermi diverso”.

T-Pain è stato massacrato per aver portato l’auto-tune nel rap, ma i rapper che lo criticavano, in realtà ne erano invidiosi e sotto banco si facevano fare i rook da T-Pain. Quindi praticamente prendevano alcuni benefici dell’auto-tune senza mettersi nella posizione di essere criticati.

Poi arriva Kanye West, considerato un genio creativo e nel 2008 pubblica 808s & Heartbreal dove usa l’auto-tune.

Improvvisamente tutto cambia. L’auto-tune diventa uno strumento di innovazione creativa.

Kanye ha spianato la strada a molti rapper e tutti volevano usare l’auto-tune, ne parlavano tutti, lo usavano nei film, nei cartoni, ovunque. Lil Wayne, Chris Brown, T.I. hanno iniziato ad usarlo, ma alla fine anche Usher lo ha usato in OMG.

Però ci sono state anche diverse critiche. Molti artisti si sono infatti schierati contro l’auto-tune. Jay-Z per esempio lo ha fatto nel singolo D.O.A.(Death of Auto-Tune). Christina Aguilera si fa vedere in giro con una t-shirt con la scritta AUTO-TUNE È PER FIGHETTE.

T-Pain diventa uno zimbello, un meme, viene preso in giro e la gente ha iniziato ad odiarlo per aver usato l’auto-tune per primo. Ma il sound si diffonde rapidamente e alla fine tutti iniziano ad usarlo.

Quando ho iniziato a usare l’auto-tune, racconta T-Pain, ho chiesto consiglio a tutti, persino a Snoop Dogg e tutti mi dicevano che dovevo trovare qualcos’altro perché quella roba avrebbe stancato”. Eppure T-Pain ha pagato caro l’auto-tune, perché per anni nessuno gli ha mai riconosciuto quel merito, ma nel 2014 T-Pain canta senza e tutti si stupiscono del fatto che sappia cantare. Lui ci resta male, “pensavano davvero che il mio successo fosse basato su un software, bisogna scrivere le canzoni, trovare un buon ritmo, e tutti si concentrano su un plugin. Mi faceva arrabbiare che la gente dicesse oddio T-Pain sa cantare. Ho capito che avevano iniziato a rispettarmi e che prima non lo avevano mai fatto”.

Alla fine si è passati dal “che schifo l’auto-tune” al “sono stato il primo ad usarlo” e questo anche in Italia.

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