Il discorso confuso di Capo Plaza a Say Waaad

Ospite a Say Waaad da Michele Wad Caporosso, Capo Plaza ci spiega la big issue del rap in Italia. Se negli USA la big issue del momento è il black lives matter, in Italia, secondo Capo Plaza è “fare rap e poi darsi al pop”. Ci sono poche persone, infatti, sempre secondo Capo Plaza, che hanno iniziato nel suo stesso periodo e che sono rimaste trap. Non solo, a causa della pandemia e della chiusura delle discoteche, per Capo Plaza in Italia si ascolta meno rap e trap e per questo motivo questo genere è in calo.

A parte che credo che Plaza non abbia capito la domanda, è assolutamente vero che il rap e la trap siano il nuovo pop, basta dare uno sguardo alla classifica per vedere come nella top ten ci siano quasi esclusivamente artisti appartenenti a questo genere musicale. Plaza compreso, che questa settimana era sesto in classifica FIMI. Quindi, da una parte Capo Plaza ha provato a dare dei “venduti”, o dei “commerciali”, come si diceva a fine anni ‘90 ai rapper che finivano nel cosiddetto mainstream, e dall’altra lui c’è dentro fino al collo. Essere pop significa essere popolari e ad oggi il rap è popolare, così come è popolare fare una canzone reggaeton in estate in Italia. Poi è vero che se oggi va di moda la drill, come dice Capo Plaza nell’intervista, tutti si butteranno a fare drill, così come lui ha fatto un pezzo reggaeton perché in estate va di moda così.

Va detto però, che molti artisti, che hanno iniziato a fare trap nello stesso periodo di Capo Plaza più o meno, come Sfera Ebbasta o la Dark Polo Gang, hanno poi virato verso suoni meno cupi e tendenti al pop, inteso come popolare. Ad oggi, a fare trap punto e basta sono rimasti Side Baby, l’ultimo disco di Tony Effe e in parte proprio Plaza.

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