La storia di Alireza, decapitato a 20 anni perché gay

Oggi si celebra la giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. 
Il 17 maggio del 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali e ha stabilito che l’orientamento sessuale è parte dell’identità delle persone, non una forma di patologia o di devianza.

La prima giornata internazionale contro l’omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2004, a 14 anni dalla decisione di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Nel 2007, in seguito ad alcune dichiarazioni delle autorità polacche contro la comunità LGBT, l’Unione europea ha istituito ufficialmente la giornata contro l’omofobia sul suo territorio. Ad oggi la giornata internazionale contro l’omofobia la lesbofobia, la bifobia e la transfobia è celebrata in oltre 130 Paesi.

Non in Iran. Ed è questa la storia che voglio raccontarti, quella di Alireza Fazeli-Monfared, un ragazzo di 20 anni che settimana scorsa è stato decapitato dalla sua famiglia, più precisamente dal fratello e dai cugini, perché gay.
In Iran essere gay può essere punito con la morte, sono molte infatti le leggi omofobe ancora in vigore e la propaganda anti gay è molto forte.
Non solo, essere uccisi perché gay equivale a un delitto d’onore.
Alireza ovviamente lo sapeva, voleva fuggire, andare in Tirchia e raggiungere il suo fidanzato, ma non ha potuto farlo.

La madre aveva trovato la sua esenzione dal servizio militare a causa di quelle che sono state definite “depravazioni sessuali” e scoperto così la sua omosessualità, Alireza aveva paura, sapeva quale avrebbe potuto essere il suo destino, ma non ha avuto il tempo di scappare, di andare via dal suo Paese che non lo accetta per quello che è e dalla sua famiglia che si è rivelata il suo carnefice e che, dopo averlo brutalmente decapitato, ha gettato il suo corpo fuori dalla città.

Lascia un commento