I Rookies di Rebel. Ep 3

Mic Check, Spole. Confesso di aver letto il titolo del brano e inconsciamente di aver pensato ok ora ascolto una roba super rappata. E invece no, melodica e melensa, un ritmo che non riesco neanche a identificare, piuttosto noioso, alternato però da parti decisamente più energiche, non molto, ma ben scandite. Spole ha una discreta capacità di scrittura, anche se alcune cose sono davvero già sentite e risentite, troviamo per esempio la voglia di rivalsa, il fatto di credersi più bravi, tipici ovviamente del rap. Sicuramente ha parecchio da migliorare anche sulla pronuncia, perché la r moscia che ogni tanto si sente dà un po’ fastidio.
Voto 5.

Benchmark, Tye. Il brano è scritto e prodotto da Tye e ovviamente il lato acerbo e amatoriale si sente, ma del resto se parliamo di artisti emergenti, va da sé che nella maggior parte dei casi le produzioni non sono di alto livello e questo fa emergere maggiormente il lato tecnico e vocale. Benchmark sembra uno di quei brani che deve esplodere da un momento all’altro e portarci una ventata di energia, ma non esplode mai. Resta praticamente piatto, con qualche picco per tutta la sua durata. Dal punto di vista del flow niente di che, il testo invece qualcosa dice. È un brano mediocre, credo ci sia molto da lavorare.
Voto 5.

Keep it strong, Rebhell. Sai che non ho mai sentito niente del genere? È strano sia per flow che per ritmo. Ha un sapore street, cupo e di denuncia, ma fatto in modo strano, che a tratti ricorda addirittura una canzone folkloristica. Devo dire che inizialmente colpisce parecchio, perché ti porta in un mood che non sai bene come si evolverà e perché il ritmo è incalzante, solo che a lungo andare stanca, anche se è come una sorta di “cantilena” che ti entra in testa.
Voto 6.

Panama, Dallas Carter. Questo non è il singolo che Dallas Carter mi ha mandato per la rubrica, ma ho deciso di parlare di questo perché è decisamente più ritmato e completo. Sicuramente ci sono parti da migliorare, sopratutto quelle delle secondo strofa che sono decisamente meno catchy delle altre. Panama se avesse un beat potente e fatto da un producer come Andry The Hitmaker o Drillionaire o addirittura DRD, spaccherebbe. Il ritmo è figo, il flow adatto, le parole pure, ha il sapore di piccola hit estiva, che se fosse curata e confezionata da dei professionisti intaserebbe le radio e forse pure le nostre orecchie. 
Voto 6 e 1/2

Queen, Reyd. Questo è un brano in francese, Reyd infatti, nonostante viva in Italia da sempre, è nato in Francia da genitori arabi. Il mio francese è un po’ arrugginito, ma Queen ha un mood decisamente particolare. È come uno storytelling di strada, senza parlare di strada, o cadere nei cliché dei racconti di strada, al contrario ne parla in modo positivo. È una canzone per certi versi d’amore, di ringraziamento nei confronti di una ragazza che lo ha aiutato ad uscire da una situazione difficile fancendogli capire l’importanza di alcuni valori. Il suono è pulito, melodico, intimo, scorre bene e in modo abbastanza originale. Si sente che Reyd ha influenze musicali diverse e particolari, questo è uno di quei brani che possiamo definire di nicchia. Particolare e ben fatto, ma non credo abbia possibilità di eslpodere nel mercato italiano.

Voto 6.

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