Assembramento Inter: come la stampa ha fatto passare Gemitaiz per il cattivo

Domenica 3 maggio l’Inter ha vinto lo scudetto, una notizia che era nell’aria da tempo, così come da tempo si poteva immaginare quello che poi è successo. Migliaia di persone a festeggiare in Piazza Duomo a Milano e a intasare altre zone della città. Un assembramento in piena regola. Oltretutto fuori legge dal momento che gli assembramenti sono vietati. La polizia c’era, ma non ha fatto niente.

Gemitaiz lo fa notare, con il suo modo colorito di esprimersi: “quando a manifestare in strada ci sono duemila ragazzi e ragazze, che magari cercano di far valere i propri diritti, ci vuole poco a scendere con i manganelli, i lacrimogeni, a sfollarli, a pestarli di botte, vero? Coi tifosi no? Quando trovate trenta mila tifosi di calcio c’avete paura eh. Vi cagate sotto anda’ lì coi manganelli e i lacrimogeni? Perché vi pistano di botte, perché sono quattro volte il numero vostro e sono pure incazzati neri più di voi. Questa è la polizia: fate schifo al cazzo. ACAB. Ci vuole poco a dare una manganellata in testa a una ragazza di 18 anni che corre, giusto? Però per pistare gli ultras fomentati forse ci devi avere le palle, ma soprattutto in entrambi i casi è sbagliato. Però alle manifestazioni si può fare. Coi 16enni e i 17enni va bene?

E ha ragione. Punto. Che poi la colpa non è neanche della polizia ma di chi non ha saputo gestire quello che era prevedibile sarebbe successo.
La stampa ci va a nozze quando un rapper esprime la sua opinione su temi sociali o politici e al posto di fare informazione su quegli stessi temi o di condannare chi non ha saputo gestire tali assembramenti, punta il dito su Gemitaiz, il rapper di turno, la persona da condannare per aver espresso la sua opinione e per rappresentare un genere musicale violento, che inneggia alla violenza, all’uso di droghe, cazzi e mazzi.

Il copione è sempre lo stesso e la giornalista de Il Giornale.it lo ha recitato in piena regola.
Meglio puntare il dito su Gemitaiz piuttosto che dire quell’assembramento poteva essere evitato. Del resto, è vero che 20 poliziotti, o quanti erano, non si mettono contro migliaia di persone, ma se c’è da far rispettare le regole in un bar dove ce ne sono 10 lo fanno eccome. Eppure non sono sempre assembramenti? E gli assembramenti oggi non sono vietati?

È questo il discorso fatto da Gemitaiz. Semplice. Pulito. Lineare. Ma a farlo è un rapper e allora non va bene.
E quindi la stampa deve screditare la sua immagine, dire che diffonde odio nei confronti della polizia e sferra un colpo basso e vergognoso verso le istituzioni.
Passando poi ai contorni.
Quindi foto di Gemitaiz in copertina con canna in bocca e maglietta trasparente, per far vedere che è un tossico.
Titolone d’ordinanza: L’attacco choc di Gemitaiz alla polizia: “Fate schifo, non avete le palle”.

Finito? No. Perché non metterci Salvini? E quindi il giornale riprende pure una delle frasi dette da Gemitaiz su Salvini e questa “se muori faccio la festa” è ovviamente la migliore. Cade proprio a fagiolo per questo articoletto.
La cosa che mi dà fastidio è come la stampa modifichi a proprio piacimento certe dichiarazioni, come riesca a far sembrare buoni o cattivi i vari personaggi di cui si parla, senza di fatto analizzare, o fare informazione.

Ora i sindacati di polizia vogliono denunciare Gemitaiz.Il linguaggio scioccante di questo personaggio che si atteggia a rapper è l’emblema di come, oggi, l’invito alla violenza sia letto in modo diverso a seconda di chi ne è l’obiettivo. Le espressioni discriminatorie, infatti, vengono tollerate, quando non addirittura giustificate, se dirette a un politico o a un appartenente alle Forze di Polizia, mentre viene giudicato inaccettabile, con tanto di levate di scudi, se indirizzato ad altri soggetti“, è il commento di Domenico Pianese, segretario generale del Coisp. 

Ma sulla vicenda Inter è arrivato anche il commento di Baby Gang, che nelle storie scrive: “ho cercato di farmi i cazzi miei ma e brutto veder le cose e far finta di niente fino a ieri tutti voi ci insultavate per il raduno di 388 persone, e tutti i TG parlavano solo di questo. Ma io mi chiedo come mai quando lo fanno in 30.000 persone il raduno nessuno parla? Come mai quando lo fanno 2 ragazzi “stranieri” tutti ne parlate? Il motivo é che siete tutti incoerenti razzisti di merda perché ci scommetto le palle che le stesse persone che ci insultavano nei commenti erano tutti ubriachi fradici a festeggiare l’inter, e sapete perché fate schifo? Perché siete tutti scesi in piazza a festeggiare lo scudetto e nessun figlio di puttana di voi ha mai avuto le palle di scendere in piazza per i suoi diritti. Io a differenza vostra potete dire che sono un coglione e che sono un babbo ma almeno quando si doveva scendere in piazza per i vostri diritti c’ero sempre. Dovete capire che io non ci intasco niente a scendere in piazza a far casino, perché io sono un rapper e vivo bene la mia vita, potrei far benissimo come tutti i miei collechi che fanno i cazzi loro e che ogni tanto sparano stronzate su instagram ma non e così che funziona.
Sono stato espulso da Milano semplicemente perché ho continuato a fare la mia attività come sempre e non ho aspettato che Draghi mi portasse la spesa a casa. Per questo sono stato denunciato ed espulso perché non ho rispettato la legge come dite voi. Ma se dobbiamo parlare di legge e di rispetto quante persone devono essere nella mia stessa situazione ora? (30.000)“.

Non so dove viva Baby Gang, ma TUTTI stanno parlando dell’assembramento dei tifosi dell’Inter. Tutti. Tv, telegiornali, web, stampa, politici. Per il resto un assembramento è un assembramento. Punto.

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