Ecco perché dovresti ascoltare IRBIS 37

Parlando con Moko di Radio 105, mi ha detto devi ascoltare IRBIS 37.
L’ho fatto e poi mi sono detta perché non l’ho ascoltato prima?
Questo ragazzo spacca davvero. Martino Consigli, in arte IRBIS 37 è milanese, più precisamente della zona Bovisa. Ha già pubblicato un Ep, Schicchere, ha firmato per Undamento, l’etichetta di cui fa parte anche Frah Quintale e nel 2020 ha pubblicato Un altro Cielo, il suo album di debutto prodotto da Logos.Lux e dNoise.

IRBIS 37 è uno dei giovani artisti più interessanti del momento per testi, sonorità e stile. È un qualcosa di davvero unico. È trap, ma al tempo stesso non lo è, è rap ma esce dai confini del rap, è un mix di sonorità che spaziano dall’elettronica, al rap, all’r&b, al jazz, al rock con un’attitudine punk.

Potrei definirlo il Mario Judah italiano, ma meno cattivo.
Nella sua musica troviamo le influenze degli artisti con i quali è cresciuto e che ascolta ancora oggi, come i Queen, Lil Tjay, Smokepurpp, i Green Day, ma soprattutto troviamo la sperimentazione. Una sperimentazione che rende la sua musica quasi ibrida come genere, perché difficilmente classificabile ed etichettabile, anche se alcuni l’hanno chiamata dreamtrap.
Forse nel disco Un altro Cielo un po’ di influenze trap le troviamo, anche se non è la trap classica, ma un qualcosa di decisamente più complesso per influenze e mix di sonorità e accompagnato da testi che ben si allontanano dagli stereotipi puramente trap, ma nel suo ultimo singolo uscito a marzo, Ragazzini, ci propone una veste completamente nuova.
C’è più grinta, c’è adrenalina, ci sono le chitarre e i suoni che ricordano il pop punk degli anni ’90.
Ragazzini è un brano incazzato, dove emerge la ribellione, ma anche l’amore e l’attitudine del cazzo me ne tipica se vuoi di un ragazzo di 20 anni, che gioca con la musica, continua a sperimentare e prova a scrivere le sue regole del gioco senza seguire quello che fanno gli altri.

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