Chi sa fare, fa. Chi non sa fare, fa numeri da capogiro

Quello che stai per leggere è un articolo un po’ provocatorio. Se sei un fan accanito non lo leggere. Se pensi sia un articolo contro un artista in particolare non lo leggere.

Ok, nel 2018 scrivevo: il rap in Italia oggi si riassume con la foto di copertina. La foto in questione mostrava i followers su Instagram di Drefgold paragonati a quelli dei Cor Veleno.

I Cor Veleno, che hanno contribuito a fare la storia del rap nel nostro Paese con dischi e pezzi considerati una pietra miliare del genere, hanno 6mila e rotti followers su Instagram e un Drefgold qualunque che non sa neanche cosa sia il rap 248k. Prima che iniziate a scrivermi frasi stupide come ce l’hai con Drefgold, tengo a precisare che l’ho preso a caso dalla lunga lista delle persone che avrei potuto prendere. Il punto non é Drefgold o Young Signorino o Capo Plaza, Dani Faiv, Biondo di Amici, e via dicendo. Il punto è il rap é la visione di questo genere musicale oggi in Italia. E sottolineo in Italia perché in America le figure storiche dell’hip hop sono seguite, rispettate e soprattutto conosciute. Ecco da noi manca la conoscenza.

2021, la storia si ripete. Non è cambiato un cazzo. Praticamente lo stesso giorno sono usciti il video di Dubai di Rondodasosa e quello di Mastroianni dei Sottotono. Il primo ha 728mila visualizzazioni, il secondo 85mila.

Ok, numero 2, i Sottotono chi se li caga? Noi vecchi boomer nostalgici degli anni ’90, giusto? Un po’ gli stessi che riconoscono il peso specifico dei Cor Veleno rispetto a quello di un Drefgold per esempio. È vero.

E allora smettiamola di fare i piagnoni e di dire che Rondo fa cagare e che i Sottotono sono storia. È vero, ma è inutile dirlo. Rondo è il nome del momento e non sempre i numeri e la popolarità vanno a braccetto con il talento. O almeno questo non è il caso. Apprezzo qualunque artista che riesca a emergere dal mucchio e che nel bene e nel male faccia parlare di sé, creando fazioni opposte e facendo accendere i riflettori.

Apprezzo un po’ meno chi copia incolla a destra e a manca e si spaccia per il king di qualcosa, ma anche autoproclamarsi è hip hop.

Lasciando al tempo decidere chi resterà tra 10/15 anni, ti dico che chi sa fare fa e chi non sa fare fa i numeri.

Un esempio? Abbiamo tantissimi artisti in Italia che spaccano da anni: Rancore, Ensi, Jack The Smoker, En?gma, per citarne alcuni. E nessuno di loro fa i numeri di Rondo, ma anche di Baby Gang o Anna. Il motivo? Sono bravi, bravissimi mc, story teller, con flow e attitudini pazzesche, ma non sono abbastanza catchy per il pubblico del rap. Essere bravi, aver fatto la storia del rap italiano, essere real, avere qualcosa da dire, avere attitudine e flow non significa necessariamente fare numeri enormi, significa fare il proprio e vedere ragazzini diventare popolari e essere osannati da altri ragazzini.

Non diciamoci la solita cazzata del è colpa di chi spinge alcuni artisti al posto di altri perché non è vero. Semplice non è detto che talento e numeri vadano di pari passo. Che poi i numeri non dicono un cazzo.

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