Fedez su Spotify: “il potere è dato in mano a una sola persona”

Come tutti i lunedì, anche ieri è andato in onda su YouTube la nuova puntata di Muschio Selvaggio, il podcast di Fedez e Luis Sal.
Ospite della puntata Ariete.
Quello che mi ha colpita maggiormente è il breve discorso fatto da Fedez su Spotify Italia (lo trovi al minuto 55 più o meno) e su come la più grande piattaforma di streaming italiana sia gestita da una sola persona che detiene il potere di decidere in modo significativo quale sarà l’andamento e il successo di un singolo brano.


Queste le parole di Fedez: “il CEO di Spotify ha detto questi artisti devono smetterla di fare un disco ogni tre anni. Non è una bella cosa da dire.
Quando accentri il potere su un’unica cosa, poi detta legge. Vedi Spotify, se vuoi fare devi rimetterti a loro. Qualcuno mi ha detto che era uscita una mega hit in America ed era prima ovunque tranne che su Spotify.
Il problema delle piattaforme di streaming è che possono influenzare l’andamento di un brano a loro piacimento, inserendolo nelle playlist per una bella cifra. Il tema è che in America chi decide quanto pushare un brano è un mano a un team di 100 persone, e quindi hai una statistica più ampia che questa cosa possa coinvolgere più artisti possibili. In Italia questo potere è dato in mano a una persona, che non ha colpe, ma se dai in mano il potere a una persona sola, gli stai dando un potere enorme e l’artista a un certo punto dovrà domandarsi ma se voglio emergere devo fare, non solo la musica che piace a me e che può piacere al mio pubblico, ma anche che può piacere a lui e questa cosa è da pazzi“.


È davvero una roba da pazzi, ma sembra che la situazione non si smuova di un millimetro e che Spotify sia in un certo senso la playlist personale di una sola persona. E soprattutto sembra che questo sistema tutt’altro che meritocratico e aperto a tutti, che concentra il potere della musica e dell’andamento del mercato musicale in mano a una persona, vada bene a tutti, sia agli artisti che alle major.

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