Baby Gang inizia ad essere monotono?

Baby Gang ha pubblicato No parla tanto, il suo nuovo singolo che arriva a poco più di un mese da Treni e a meno di una settimana dal featuring con Vale Pain in Shotta 2.
Baby Gang ha sicuramente un buon seguito e altrettanto sicuramente un background scomodo. A soli 15 anni si ritrova ad entrare e uscire da diverse carceri minorili in giro per l’Italia, confrontandosi con diverse realtà durissime, dove inizia a sviluppare la sua passione per la musica. Poco più di due anni fa, quando si trovava ancora nel carcere minorile Beccaria di Milano, fa uscire il suo primo pezzo Street seguito da Cella 1, che in pochissimo tempo gli permette di farsi conoscere ad un pubblico più vasto, ma è con Bimbi Soldato, Cella 2, Baby e Treni che la sua popolarità aumenta.
Baby Gang recentemente ha fatto parlare di sé per aver detto di vergognarsi di far parte della scena rap italiana, mentre all’estero è tutto diverso e bla bla bla.
Peccato che non faccia parte della scena rap italiana, ma questo è un altro discorso. Anzi, il motivo per il quale non viene spinto e supportato adeguatamente dalla scena è proprio all’interno della sua musica.

No parla tanto, il nuovo singolo di Baby Gang, è, senza usare troppi giri di parole, orrendo.
Flow inadeguato al beat, rime inesistenti. E no ripetere la stessa parola due volte non è una rima. Testo pressoché inesistente. Dice sempre le stesse cose pure male. Il problema secondo me è che non sa rappere, ma neanche cantare, qui mancano proprio le basi. E la canzone, sicuramente la peggiore che ha fatto finora, risulta uno strazio per le orecchie di chi l’ascolta, sembra durare un’eternità ed è estremamente ripetitiva nel contenuto. Manca un qualsiasi elemento che la renda catchy, interessante, attraente o semplicemente piacevole da ascoltare.
L’impressione è che Baby Gang, che già si sente un divo tanto da vergognarsi di far parte della scena rap italiana, nonostante sia solo ai suoi primi singoli non abbia niente da dire.

Ma di cosa parla No  parla tanto?
Baby Gang praticamente racconta la storia che si nasconde dietro questo modo di dire e di come fin da piccolo gli sia stato ripetuto di non dover parlare tanto, sia dai genitori, sia da Zio Ala, che si è preso cura di lui sin dall’infanzia. Ma soprattutto spiega come dovesse sempre tenere la bocca cucita con la polizia durante la sua adolescenza turbolenta:“No parla tanto se poi i fatti non saranno in grado di rispecchiare ciò che è stato detto, quindi meglio rimanere in silenzio e agire”.

Peccato che non abbia imparato molto da questo detto, e che usi più le parole dei fatti.

Leggendo vari commenti sui social, ho visto che anche molti sostenitori di Baby Gang hanno trovato No parla tanto una brutta canzone, ripetitiva soprattutto nei contenuti. L’impressione è quindi che Baby Gang sia risultato in un primo momento attraente per il suo passato, per l’immaginario dei suoi video e per una o due canzoni decenti, ma se Baby Gang è quello di No parla tanto, ne facciamo davvero a meno.

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