Clementino canta Dante per il Dantedì

Se Dante fosse nato oggi sarebbe un rapper? Probabilmente sì. Era un rifugiato politico, usava le rime per fare critica sociale e non solo, odiava gli infami e l’ho già detto che usava le rime? Solo che le sue erano terzine, mentre i rapper oggi usano per lo più le quartine.
Quindi non c’è da stupirsi se per alcune delle iniziative previste per il Dantedì sono stati chiamati alcuni rapper: Tedua, Murubutu e Clementino.

Il rapper campano, che ha conosciuto l’Inferno dantesco alle medie e anche grazie a una commedia in napoletano nella quale recitavano i suoi genitori con protagonista la storia di Paolo e Francesca, è uno dei protagonisti del Dantedì.
Il 25 marzo Clementino sarà presente all’evento La commedia al tempo del rap. Clementino dialoga con Dante con l’istituto italiano di cultura di San Pietroburgo.
Per l’occasione Clementino interpreterà a suon di rime e con un po’ di R&B alcuni dei versi più noti di Dante, accompagnato dalle musiche del maestro Maurizio Filardo.

In merito a questa iniziativa, Clementino ha dichiarato: “questo spettacolo è il frutto di un lungo viaggio mentale. È come se fossi stato per davvero in inferno, purgatorio e paradiso. Quando mi hanno chiesto come adattare la poetica di Dante al rap, ho risposto semplicemente che non c’è nulla da sistemare, perché Dante ha già messo tutto in rima. La connessione tra la sua poetica e il rap è appunto la rima. Spesso il rap viene erroneamente visto come arte minore perché c’è gente che l’ha spinto in basso attraverso una narrazione clownesca basata perlopiù sul materialismo spicciolo. La verità è che il rap non è soltanto auto di lusso, orologi costosi e collane. Ma è innanzitutto riscatto sociale. Lo sfarzo che vediamo nei videoclip dei rapper americani è infatti un punto d’arrivo. In Italia, invece, molti hanno inteso male l’estetica dei colleghi d’oltreoceano, sfoggiando lussi senza avere prima imparato a rappare. Ci sono, ad esempio, ragazzini viziati che pretendono dai genitori rolex d’oro per emulare i propri beniamini e sentirsi di conseguenza dei rapper. E il dramma è che alcuni genitori li assecondano. Ciò è infinitamente sbagliato e dista anni luce dallo spirito del rap“.

L’evento è visibile in streaming sulla pagina Facebook dell’istituto italiano di cultura di San Pietroburgo alle ore 17:00.

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