Roma, la storia dell’aggressione omofoba in metropolitana

Siamo nel 2021, parliamo tanto di libertà, numerosi artisti promuovono attraverso i loro brani la libertà di esprimere se stessi, di essere stessi e l’abbattimento delle barriere di genere. Siamo nell’era del gender fluid, ma evidentemente solo in apparenza, in superficie, sui social, nei testi delle canzoni, nelle foto, negli editoriali di moda, anche al Festival di Sanremo se vogliamo con un Mahmood che si presenta in gonna. Ma questo sembra essere solo un mondo, che fa a pugni con un altro. L’altro è quello in cui un ragazzo viene ucciso perché di colore, ragazze vengono uccise perché asiatiche, e un ragazzo in metropolitana viene picchiato perché gay.

Questo è quello che è successo a Jean Pierre Moreno nella stazione della metropolitana Valle Aurelia di Roma. Stava baciando il suo ragazzo, quando un uomo ha attraversato i binari per picchiarlo e aggredirlo.

Mentre mi baciavo col mio compagno abbiamo sentito improvvisamente un uomo urlare dalla banchina di fronte che cosa fate? Non vi vergognate? Dopo avergli risposto ma a te che ti frega? e aver ripreso a baciarmi col mio compagno, il tizio ha attraversato i binari e ci ha raggiunti, colpendo prima all’occhio il mio compagno“. Questo è parte del racconto di Jean Pierre e il video girato da un amico, che ha fatto il giro del web e dei telegiornali, parla chiaro.

Per fortuna nessuno si è fatto male, ma resta comunque una storia triste e schifosa, che fa in qualche modo vacillare la cosiddetta libertà che tanto decantiamo.

Questa non sarà sicuramente l’ultima aggressione a un omosessuale, così come non smetteranno mai purtroppo le aggressioni a donne, a persone di colore o di qualsiasi altra etnia, o aggressioni puramente casuali, perché la violenza, purtroppo, è dura da fermare, e forse unita all’odio e alla frustrazione, sono le vere pandemie mondiali.

Tornando a questa storia, l’aggressore non è ancora stato identificato, mentre la vicenda risale al 26 febbraio, solo ieri però il video ha iniziato a girare sui social, grazie alla pubblicazione su Facebook da parte della pagina Gay Net Roma.

Quello che lascia basiti, guardando il video, oltre ovviamente all’aggressione in sé e per sé, è che né il fidanzato di Jean Pierre, né l’amico intento a filmare la situazione, siano intervenuti. Bisogna intervenire, non filmare. Va bene filmare, ma non va bene lasciare un amico lì a prendersi le botte e stare in disparte a riprendere con il cellulare, bisogna essere attivi, non passivi.

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