J-Ax: “la nuova wave è il rap su chitarre rock”

Se ti ricordi, a un certo punto nel 2020 si è parlato di una nuova wave, che consisteva nel rappare su musica dance. A parte qualche brano, come Bando, Wannabe vol 3, Bimbi per strada, o Auto Blu, questa wave, che per Salmo sarebbe stata la musica del futuro, non ha mai preso piede veramente.

Addirittura, lo scorso anno, Salmo si era scontrato con Marracash e Guè Pequeno su chi avesse rappato per primo su una base dance.

Oggi, secondo J-Ax, la nuova wave è il rap su chitarre rock: “negli USA c’è una nuova wave rock di gente giovanissima che rappa e canta sulle chitarre e qui sarà di moda nel 2021“.

Immagino che Ax, che con Rap ‘n roll nel 2009 aveva già sperimentato il rap unito al rock, si riferisca ad artisti come Iann Dior o Machine Gun Kelly. In Italia, però, c’è già chi lo fa. Penso a Mostro, Nitro, Axos, GionnyScandal, Theø, Plant, JackOut. Ok, non stiamo parlando sicuramente di artisti con un bacino di pubblico così vasto da creare una vera e propria tendenza, ma comunque è un suono che già esiste e che sicuramente, nel momento in cui dovesse esplodere negli Stati Uniti, diventerà automaticamente il suono del momento anche in Italia.

Mischiare il rap con le chitarre e con suoni più legati al mondo rock, però, si è sempre fatto già dagli anni ’90. Mi vengono i Run DMC, ma anche i Public Enemy o i Linkin Park, quindi in sostanza è una wave che è sempre esistita, ma che non è mai esplosa completamente.

Attualmente, oltre, al compianto Lil Peep, a Machine Gun Kelly, The Kid Laroi, 24K Goldn, un nome in grado di stravolgere il suono rap è sicuramente quello di Mario Judah, che nella sua musica mette insieme rap, rock, trap, metal in un modo assolutamente inedito e unico, ha uno stile pazzesco, una grinta contagiosa e sarà il nome del 2021, quello in grado di creare un nuovo filone nel rap internazionale.

Per ora, in Italia, se guardiamo il rap, la wave che va per la maggiore resta la trap, ma anche l’immaginario street e la drill. Per stravolgere la tendenza, ci vuole un artista che riesca a fare una sorta di rivoluzione musicale, che poi gli altri seguiranno a ruota, un po’ come è capitato nel 2016.

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