Come Giovanni Gastel ha cambiato il mondo della fotografia unendolo in modo indelebile alla moda, alla musica e allo spettacolo

Se non conoscevi Giovanni Gastel, sicuramente conoscerai la copertina di Status di Marracash, o Non siamo più quelli di Mi Fist dei Club Dogo, entrambe fotografate da lui. Il grande fotografo italiano, che si è spento ieri a soli 65 anni per Covid.

Con i suoi ritratti, Gastel ha cambiato il mondo della fotografia, della moda, della musica e dello spettacolo.

Nipote di Luchino Visconti, Giovanni Gastel è nato a Milano il 27 dicembre 1955, ha iniziato la sua carriera di fotografo in un seminterrato a Milano verso la fine degli anni ’70.
Inizia a lavorare nel mondo della moda, firmando negli anni ’80 e ’90 le campagne pubblicitarie delle più importanti case di moda italiane, come Versace, Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia, Ferragamo, per poi passare in Francia, dove lavora con Dior, Guerlain, nel Regno Unito e in Spagna.

Nel 1997, La Triennale di Milano gli dedica la sua prima mostra, consacrandolo come uno dei mostri sacri della fotografia, al pari di Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz e Jürgen Teller.

Giovanni si specializza poi nella sua più grande passione, il ritratto, celebre in questo senso è quello fatto a Barack Obama. Nel corso della sua carriera, ha ritratto personaggi del mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello spettacolo e della politica.

Per quanto riguarda la musica, celebre è stata la mostra organizzata a Monza nel 2016 in collaborazione con Rolling Stone Italia, LE 100 FACCE DELLA MUSICA ITALIANA –  ‘Il suono di un paese meraviglioso come non l’avete mai visto’, questo il titolo che Gastel ha scelto per il progetto fotografico.
Vasco Rossi, Gianna Nannini, J-Ax, Fedez, Salmo, Fabri Fibra, Emis Killa, Club Dogo, Cesare Cremonini, Mina, Elisa, Caparezza, Antonello Venditti, Giorgia, Zucchero, Jovanotti, Francesco Renga, Ligabue, sono solo alcuni degli artisti che Giovanni Gastel ha fotografato.
Attraverso i suoi ritratti Gastel mostra l’irriverenza, la dolcezza, il mistero, la sensualità, la timidezza dei musicisti e la sua peculiarità sta nel fatto che non si limitava a fotografare, ma voleva prima parlare con ognuno di loro per essere sicuro di catturare al meglio ciò che avevano dentro. Così la fotografia entra nell’intimo di una persona e lo cattura, e si mischia in modo indelebile alla musica.

“Dicono che Dioniso girasse per il mondo con un festante carriaggio di musici e cantori in una gioiosa e un po’ ebbra pantomima di invasione del mondo. Ecco, quando la musica italiana è entrata nel mio studio e io ho aperto la porta a quella sorridente brigata di artisti e personaggi, ho subito pensato che Dioniso fosse infine arrivato a invadere anche me. E forse così è stato! La musica è entrata sorridendo e con una quantità di personalità forti e diverse tra loro“. Con queste parole Giovanni Gastel aveva descritto l’incontro con quei 100 artisti e la sensazione che aveva provato nel fotografarli.

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