Willie Peyote, prima attacca Ermal Meta, Francesco Renga, Barbara D’Urso e Mara Venier e poi chiede scusa

Willie Peyote è stato polemico sia nel testo della sua ultima canzone, Mai dire mai (la locura), sia durante il Festival di Sanremo.
Ha attaccato Ermal Meta, Francesco Renga, Aiello anche se indirettamente e ha mandato qualche frecciatine a due signore della tv, Barbara D’Urso e Mara Venier.

Io credo che Renga, e mi dispiace dirlo perché lui era uno dei rappresentanti della bella vocalità all’italiana, ha cagato sul microfono stasera. Ad un certo punto sembrava Aiello“ ha detto Willie Peyote.

E su Mara Venier ha invece detto, più o meno ironicamente, che avrebbe voluto paccare Domenica In. In un’intervista concessa a La Stampa l’artista ha infatti dichiarato:”l’ultima fatica vera sarà trovare una scusa buona per paccare Domenica In. Però a questa cosa penserò domani“.

A questo punto Willie Peyote si è già inimicato i due salotti televisivi che avrebbero potuto dargli visibilità post Festival. Alla fine da Mara Venier ci è andato, ma probabilmente sarà la prima e l’ultima volta.

A me piacciono le persone che hanno il coraggio di esprimere la propria opinione, di dare fastidio e muovere critiche e giudizi liberamente, solo però se hanno anche le palle di dire le cose in faccia e di portare avanti il loro pensiero. In questo caso Willie Peyote le ha sparate grosse alle spalle e a quanto pare ha fatto finta di niente di persona, tanto che ieri ha deciso di scusarsi.

“Ci tenevo a mettere il punto su determinate questioni che sono venute fuori in questi giorni, ho fatto passare un po’ di tempo, ci tenevo ad essere lucido. Ci tengo a specificare che, però, con i diretti interessati mi sono già fatto vivo domenica mattina, appena sono stati resi pubblici i video del programma su Twitch, con alcuni ho già chiarito, con altri spero di farlo nei prossimi giorni. Mi rendo conto che alcune frasi non sono proprio delle uscite felici e quindi è giusto che quando dici una minchiata è giusto che la gente te lo faccia notare. So di essere una testa di cazzo e di essermi lasciato sfuggire, tra l’altro con le parole peggiori possibili, determinati commenti che potevo risparmiarmi. Sono stati detti nell’ambito di un programma con amici, comici, che voleva commentare Sanremo con un fare goliardico, come se fossimo a casa. È giusto prendersi le proprie responsabilità, come ho fatto e come farò sempre”.

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