Perché esiste l’hip hop italiano? La domanda legittima di Joe Bastianich a Muschio Selvaggio

Ospite nell’ultima puntata di Muschio Selvaggio, Joe Bastianich, che ha mostrato una cultura davvero trasversale e un’umiltà unica. Imprenditore, personaggio tv e cantante statunitense, Joe è attivo nel mondo della ristorazione. Ha iniziato perché i genitori lavoravano in un ristorante e oggi dice “io prima di tutto sono un cameriere“.

Nato e cresciuto a New York, ha avuto la fortuna negli anni ’70 di veder nascere ed esplodere contemporaneamente 2 generi musicali molto diversi tra loro: il rap e il punk rock. Da questa sua esperienza, Joe, che ha visto e vissuto i primi breaker e mc, si espone sul rap italiano e pone la domanda: perché esiste l’hip hop italiano? Non gli piace la trap, conosce la Drill UK e apprezza il rap napoletano, che definisce più vero perché racconta dei veri quartieri partenopei. Il rap italiano però non gli piace, perché non è real: “Non mi piace. Il problema è che è falso. L’hip hop nasce da cose vere, perché quelle persone vivono quella vita. Violenza, droga. Io sono nato nel Queens, nel Bronx, nei primi anni dell’hip hop. Io percepisco che in Italia fanno finta di fare qualcosa che non c’è, ci sono tante cose vere e gravi qui in Italia e non capisco perché non parlano di queste cose reali. Non dico che i suoni non sono buoni, ma il contorno è finto“.

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