Vacca sulle dichiarazioni di Ketama: “prima fate i fenomeni, poi piangete”

Le dichiarazioni di Ketama 126 sulla difficoltà di tirare avanti in questo momento con lo stop ai concerti e il fatto di aver detto se non ricominciano i live dovrò trovarmi un altro lavoro lasciare l’Italia, non hanno lasciato indifferente Vacca.

Siete 24/7 sui social a sfoggiare drip a nastro e a ostentare il vostro alto tenore di vita e adesso che i soldi del contrattino sono finiti causa bamba e gioielli avete il coraggio di piangere e fare le vittime, quando là fuori un italiano medio percepisce in un anno mensilità che sommate equivalgono a 2 vostri live.

Non lo stavate facendo davvero? Dove sono finite le superstar di qualche mese fa? In questo momento le uniche persone che nel nostro settore hanno il diritto di lamentarsi sono coloro che stanno dietro le quinte. Da chi stava in ufficio a organizzare ciò che attualmente non può essere organizzato, a chi montva i palchi spaccandosi il culo per 80€ e garantire a tutti quanti voi fenomeni migliaia di euro per l’ora scarsa di show.

Che dire, Vacca non l’ha di certo toccata piano e non ha tutti i torti. Nonostante non abbia fatto apertamente il nome di Ketama 126, così come di nessun altro artista, le parole di Vacca arrivano a pochi giorni dallo sfogo di Ketama e sembrano essere rivolte in parte a lui, o in ogni caso toccare l’argomento sollevato dall’artista romano.

Da una parte Ketama, con il suo discorso, ha evidenziato un problema che riguarda anche i cantanti, che causa stop ai live hanno perso la loro principale fonte di guadagno e che comunque va detto, perché anche loro non vivono nell’oro, o almeno non tutti e chi tira avanti mantenendo un alto tenore, o ha contratti con diversi sponsor e brand, o ha messo saggiamente da parte, oppure ha un tour in vendita, già venduto e rimandato.

Dall’altra parte Vacca ha ragione. Ha generalizzato, certo, quando alla fine il discorso è stato sollevato da Ketama, ma è vero che prima ha fatto il ricco, il fenomeno e ora piange miseria. Ed è vero che sono ben altri i lavoratori del mondo dello spettacolo che dovrebbero piangere!

In più, e mi riferisco alla maggior parte degli artisti che ostentano come nababbi, in questi mesi sarebbe stato meglio se avessero tenuto un profilo più basso, proprio per rispetto ai lavoratori del mondo dello spettacolo e alle tantissime persone in difficoltà. Sarebbe stato più hip hop. Ma come dice Tony Effe, è trap bro!

Lascia un commento