Cosa pensano i rapper italiani delle parole di Salmo sulla poca originalità del nostro rap?

Finalmente abbiamo una bella polemica gossippara a cui dedicarci.

Salmo dice: perché il rap italiano non viene considerato all’estero? Perché non abbiamo un’identità, non siamo originali, copiamo gli americani, gli inglesi e i tedeschi e il suono italiano è uguale a tutti gli altri e passa inosservato. Se avessimo il nostro stile e la nostra identità saremmo famosi in tutti il mondo. E la maggior parte dei rapper italiani, soprattutto quelli emergenti, si lamentano perché non riescono a trovare una posizione neanche nel proprio Paese. Questo succede perché passate tutto il tempo cercando di essere dei criminali credibili però la musica è debole, ecco perché non combinate un cazzo.

E gli altri rispondono. Marracash gli dà ragione. Nerone pure e aggiunge “piuttosto che rubare un beat, un flow, una rima mi faccio tagliare le palle“.

Rosa Chemical rivendica la sua creatività e quella dei colleghi emergenti che una volta diventati famosi non cagheranno più chi li ha criticati.

Nayt sottolinea l’importanza di confrontarsi e creare un dibattito: “fare sti discorsi sulle storie Instagram è un modo per provocare, stimolare dei pensieri e nient’altro. Chi è sveglio dovrebbe sapere che questo è un contesto dove non si possono approfondire i temi trattati. Anche voi parlatene con chi vi è vicino, crescete insieme e non sotto i commenti di un post“.

E poi arriva Rondodasosa che si sente chiamato in causa nelle parole di Salmo e fa quello che sa fare meglio (non copiare) ma il bambino: quando fate le storie abbiate le palle di dire nome e cognome, facile mandare frecciatine e nascondersi.

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