Come si può accusare Grease di sessismo, misogenia e incitamento allo stupro?

Il filone politically correct, dopo aver colpito Dumbo e Via col vento, si schiera contro Grease.

Il 26 dicembre, l’emittente britannica BBC1 ha trasmesso il film con protagonisti John Travolta e Olivia Newton-John, un grande classico dei classici, ma inaspettatamente, sui social, ovviamente Twitter in testa, sono comparsi da subito messaggi di protesta da parte di persone che hanno definito il film omofobo, sessista, misogino ed eccessivamente bianco.

Nel mirino sarebbero finite alcune scene: quella in cui Putzie, sdraiato, spia alcune ragazze sotto la gonna, la scena in cui Vince Fontaine dice ai ballerini di non formare coppie dello stesso sesso e la scena finale con il cambio di look di Sandy da acqua e sapone a trasgressivo e sexy.

Ma non è tutto. Ad essersi indispettito è stato soprattutto il pubblico più giovane, altro che boomer, che ha attaccato anche la canzone Summer Nights in cui a un certo punto il coro, in risposta a Danny, canta “Tell me more, tell me more, did she put up a fight?” che tradotta significa “Dimmi di più, dimmi di più, lei ha lottato?

Questa canzone è stata letta come un riferimento alla violenza sessuale e un incitamento allo stupro. Il pubblico ha quindi chiesto che Grease venga eliminato dal palinsesto televisivo.
Ma che mondo stiamo vivendo? Come puoi attaccare un film cult come Grease e parlare di sessismo, omofobia e incitamento allo stupro?

Sicuramente in film come Via col vento o in Dumbo qualche piccolo fondo di verità ci potrebbe anche essere, ma stiamo parlando di pellicole del 1940 circa, i tempi erano davvero diversi. E cosa vogliamo dire di Grease? È del 1978, dai, godetevi il film e non rompete il cazzo, che con questo politically correct arriviamo davvero alla censura e non ne abbiamo bisogno. Che poi finiamo a vedere serie tv come Bridgerton dove, per essere tutti corretti, hanno messo una regina e dei nobili di colore, quando sappiamo tutti che la storia è molto ma molto diversa.

Contestualizziamo un attimo Grease. È ambientato negli anni ’50, le famiglie erano per lo più patriarcali, non veniva considerata minimamente quella che poteva essere una comunità gay, al contrario era un tabù. Inoltre il sesso non era così libero, spesso si aspettava addirittura il matrimonio, le ragazze indossavano gonne sotto al ginocchio e poter sbirciare sotto una gonna era un vero e proprio gesto di trasgressione. Il contesto è troppo lontano da quello odierno, ma stiamo pur sempre parlando di un film e il contesto e il periodo storico sono fondamentali e imprescindibili. Oggi si grida a sessismo, omofobia e incitamento alla qualunque cosa con troppa facilità e superficialità, come se fosse diventata una moda. E soprattutto, nelle ultime serie prodotte principalmente da Netflix, si vede la coppia omosessuale, la comunità di colore così frequentemente che sembra una sorta di politically correct forzato, come quando le aziende devono per forza assumere una categoria protetta. Della serie “ce lo metto così non rompe il cazzo nessuno”.

Ora voglio vedere quando questi benpensanti scopriranno Arancia Meccanica…

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